Si appisola sulla spiaggia e viene stuprata

E' iniziato ieri mattina, dinanzi al Giudice per l'udienza preliminare Stefania Scarlata, il processo con il rito abbreviato contro il tunisino Bel Salah Sahbi Riahi, 25 anni, e l'algerino Alì Dwadi, 21 anni, accusati di avere stuprato ripetutamente una ragazza siracusana. La vicenda approdata dinanzi al Gup si verificò la notte di San Lorenzo dello scorso anno, sulla spiaggia dell'omonima località balneare in territorio di Pachino. La ragazza, assieme ad amici e conoscenti, aveva raggiunto quella località balneare per assistere alla caduta delle stelle e, nell'attesa dell'evento, aveva ballato, mangiato e bevuto, eccedendo forse nel tracannare bevande alcoliche. Certo è che, nel momento più esaltante della festosa nottata, la ragazza era stata colta dalla sonnolenza, per cui si era «appartata» alcuni metri più in là della spiaggia da dove la comitiva continuava allegramente a far baldoria. La scena, purtroppo per lei, era stata seguita dai due «guardoni» cittadini extracomunitari che, quatti quatti, raggiungevano il posto dove la ragazza si era addormentata e, uno dei due, dopo averla spogliata, la stuprava.

Purtroppo, nessuno della comitiva si accorgeva di quanto stesse accadendo alla ragazza. Sicchè, ritenendo di non avere ostacoli da fronteggiare, i due extracomunitari sollevavano di peso la ragazza, la trascinavano in un posto ancora più isolato e, quindi, a turno, la violentavano. Probabilmente i due nordafricani avrebbero continuato per tutta la notte gli amplessi sessuali, se finalmente qualcuno degli amici della vittima non si fosse preoccupato di cercarla. E a quel punto, gli stupratori sono stati bloccati e poi consegnati ai carabinieri, il cui intervento era stato richiesto dagli amici della vittima. Il tunisino e l'algerino sono rinchiusi presso il carcere di Cavadonna. Contro di loro si è costituita parte civile la vittima, assistita dall'avvocato Fabrizio Iaia.
Ieri è iniziato il processo ma, per la sentenza del Gup, bisognerà attendere il 13 marzo. Accogliendo la richiesta dell'avvocato Giambattista Rizza, difensore dei nordafricani, il Gup ha disposto la nomina di un interprete, visto che entrambi hanno detto di non parlare e capire l'italiano.
Fonte: LaSicilia.it il 21-02-2003 - Categoria: Cronaca

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