PACHINO - Ennesimo rinvio per quanto riguarda la mozione di sfiducia al sindaco Giuseppe Campisi. I consiglieri comunali si sono concessi una ulteriore pausa di riflessione di 24 ore, rinnovando l'appuntamento con l'aula consiliare per questa mattina sempre alle 10, mentre due assessori, Franca Corvo ed Andrea Ferrara si sono dimessi. Convulsa la giornata politica che si è aperta con una novità clamorosa: anche l'Udc è disponibile alla votazione della mozione di sfiducia al sindaco Campisi. Una novità che ha spiazzato non poco l'ambiente politico locale anche alla luce del fatto che tutta l'amministrazione comunale, fatta eccezione per qualche indipendente, ad oggi si è dichiarata appartenente al partito di centro ed era stata accolta direttamente dal segretario regionale Saverio Romano. Convinto della necessità di sfiduciare Campisi anche il consigliere provinciale Nino Iacono (Udc) che fino ad ieri era stato un fervente sostenitore dell'amministrazione. «Ho appreso, -ha affermato Iacono- della decisione del mio partito di allinearsi con il resto del centrodestra e votare la sfiducia al sindaco di Pachino. A tal proposito si attende un fax con cui il nostro segretario provinciale Turi Magro chiederà al primo cittadino di dimettersi onde evitare di arrivare a decisioni drastiche da parte del consiglio comunale.
Non appena saputa questa decisione, due assessori comunali, l'assessore Andrea Ferrara e l'assessore Franca Corvo mi hanno comunicato, quale referente provinciale, la loro disponibilità a rimettere il mandato allineandosi così con il partito». I due assessori poco prima delle 14 hanno effettivamente rassegnato le dimissioni dalla carica, ed il consigliere Tonino Di Stefano ha fatto sapere che seguirà le indicazioni adottate dai vertici del partito e cioè dal segretario Magro e dall'on Gianni. Nessuna nota invece da parte degli altri consiglieri che si erano dichiarati appartenenti al partito centrista e che ora sembrano dissociarsi dalla linea stabilita, in particolare Zocco e Bufardeci. Il sindaco Campisi ieri ha seguito l'evolversi della situazione commentando: «Cercano il tredicesimo per la sfiducia, dato che ormai il dodicesimo consigliere lo hanno acquisito. Magro non si fa sentire da giugno ed ora pretende di dettare le regole». Questa mattina comunque i nodi dovranno essere sciolti. Rimane ferma però la decisione dell'opposizione di arrivare all'autoscioglimento nel caso in cui il tredicesimo sfiduciante non venisse trovato.
sa. mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 25-09-2008 - Categoria:
Politica