PACHINO - Sono due i filoni di inchiesta che riguardano l'amministrazione comunale e alcuni funzionari della casa municipale, pare tre. Il primo riguarda le modalità di rifacimento di alcune strade in cui sarebbe stato evitato il meccanismo della gara di appalto. Il secondo invece, sarebbe legato alle liquidazioni di fatture e alle nomine dirette di collaboratori. Le due inchieste, tuttavia, sarebbero condotte in maniera parallela dai pubblici ministeri competenti, per cui le indagini sarebbero confluite in un'unica maxi inchiesta sfociata nel blitz della Guardia di Finanza in municipio. Al momento, comunque, nessun avviso di garanzia è stato notificato né a politici né a funzionari. Non solo, ma l'acquisizione in originale di tutta la documentazione necessaria all'inchiesta avrebbe neutralizzato anche le esigenze di natura cautelare che sarebbero potute sorgere. Intanto la coalizione politica guidata dal sindaco Paolo Bonaiuto riflette su quanto accaduto e i partiti cominciano a prendere posizione.

Il movimento Rinascita di Pachino che conta un assessore e due consiglieri mette le mani avanti: «Siamo sempre stati dell'avviso che l'intervento della magistratura va comunque rispettato - si legge in un comunicato diramato ieri - e non solo per l'ossequio all'istituzione, ma perché ha un'indubbia ricaduta positiva sulla vita sociale e politica. Così gli onesti sono garantiti e le leggi verranno meglio rispettate e applicate». Rinascita saluta positivamente, come nei giorni scorsi lo stesso sindaco, l'approfondimento voluto dalla Procura su alcuni aspetti della vita amministrativa. «Siamo certi che le indagini saranno condotte senza fretta - hanno affermato gli esponenti di Rinascita - ma con quella solerzia che permetterà all'amministrazione e alla politica di riprendere al più presto il cammino». Rinascita ancora una volta dice sì all'anagrafe delle ditte e dei professionisti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione e al rigore nella liquidazione delle fatture in stretto ordine di presentazione.

Salvatore Marziano