PACHINO - A distanza di un mese dallo svolgimento del turno di ballottaggio e del referendum consultivo, le persone che hanno atteso alle operazioni di votazione e di spoglio delle schede non hanno ricevuto i compensi. Si tratta di un caso forse unico in Italia, dato che altrove già da tempo gli scrutatori hanno ricevuto quanto di loro spettanza. A Pachino, invece, le somme non sono state ancora pagate, suscitando le proteste di decine di scrutatori, presidenti di seggio e segretari. Le somme, che non gravano sui bilanci comunali ma vengono trasferite dallo Stato, sono state accreditate con puntualità nelle casse della tesoreria comunale, ma lì sono rimaste bloccate. A ricostruire l'iter della vicenda è stato il prof. Salvatore Cultrera, presidente di seggio durante le operazioni di scrutinio. "E' accaduto, - ha affermato Cultrera - che nonostante gli accrediti al comune fossero stati fatti nei tempi indicati e regolari, la banca che funge da tesoreria non aveva gli assegni da consegnare all'economo comunale con cui vengono normalmente pagati gli importi e bisognava richiederli all'istituto bancario centrale. Arrivati gli assegni il personale impiegatizio risultava insufficiente per la compilazione degli stessi. Quando gli assegni sono stati compilati regolarmente ad essere in ferie è l'economo municipale. E se si chiedesse l'interesse legale di tale somma?»
Fonte: LaSicilia.it il 23-07-2006 - Categoria: Cronaca