Si guasta l'impianto di illuminazione del lungomare Spinazza e non si sa di chi sia competente ad aggiustarlo. È quanto accade a Marzamemi, in quella fascia di territorio, a stretto ridosso del comune pachinese ma formalmente appartenente al comune di Noto. Qui per ottenere un marciapiede, peraltro non ancora terminato, e dei pali per l'illuminazione che hanno reso dignitosa la zona, sono passati più di vent'anni. Ora i residenti temono che altrettanti ne passino per riparare quei lampioni che da qualche settimana rimangono spenti. Il lungomare Spinazza nacque grazie ad una compartecipazione di tre enti istituzionali: la provincia regionale di Siracusa, il comune di Noto ed il comune di Pachino. Furono stanziati i soldi, ma risultarono inferiori alle previsioni. Fu così che il «lungomare» divenne «cortomare», passando dal progetto originario che prevedeva una lunga passeggiata dalla diga foranea fino a Bove Marino, ad una ben più modesta banchina che si doveva estendere fino all'ex ultima cabina in contrada Spinazza. Di questo progetto ridimensionato ne fu appaltato però solo un tratto, quello realizzato. Per il secondo si sta ancora aspettando che le pastoie burocratiche e gli ostruzionismi di taluno siano superati. I cittadini della zona però si sono accontentati lo stesso, ed hanno salutato positivamente quanto di buono realizzato. Tuttavia i nodi vengono sempre al pettine.
Così come, dopo la realizzazione del lungomare, nessuno si è mai preoccupato di manutenzionare l'opera e di sostituire i cestini portarifiuti ridotti in cenere da ignoti vandali, allo stesso modo oggi nessuno si preoccupa di riparare quell'impianto di illuminazione che si è guastato facendo ripiombare nel buio la zona. Anzi, v'è di più. Non si sa neppure chi debba provvedere alle riparazioni. «Queste sono solo alcune delle conseguenze del territorio mal distribuito, -ha affermato il presidente di Autonomia Pachinese e del comitato Pro Marzamemi Pasquale Aliffi-. Purtroppo siamo nel territorio di nessuno, quello dimenticato da tutti tranne che per riscuotere le tasse. Così come nessuno viene a ripulire la zona e le aiuole neppure in prossimità dell'estate e vi debbono provvedere i proprietari delle villette, allo stesso modo ora nessuno è competente a riparare l'impianto che si è guastato. Anche per questo motivo va fatta la battaglia sul territorio, e questa zona deve passare sotto l'egida del comune di Pachino, e ovviamente la revisione territoriale non può essere limitata solo alle dieci famiglie all'interno del centro abitato della frazione di Marzamemi».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 16-12-2008 - Categoria:
Cronaca