Sicilia, prezzi agricoli in picchiata

PALERMO - Grano duro a sette centesimi di euro al chilo, pesche a venti, angurie a cinque, diverse giacenze di vino invenduto.
La riduzione dei prezzi all'origine ha messo in ginocchio le aziende agricole siciliane ( oltre 110mila quelle registrate al secondo trimestre 2005 secondo Unioncamere Infocamere), incapaci di coprire i costi di produzione, sempre più elevati.Il calo dei prezzi emerge anche attraverso l'elaborazione su dati Ismea del servizio statistica della Regione.
L'indice dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, fatto 100 nel 1995, per il grano duro è passato a 85,3 nel marzo 2004 e ha toccato 66,6 nel marzo 2005.Stessa tendenza per le arance: l'indice è sceso da 100 a 89 nel marzo 2004, a 78,5 nel marzo 2005.
Insomma c'è n'è abbastanza per parlare di crisi.
La Regione. Un impegno per risolvere la crisi c'è.
Ed è quello preso dal governatore siciliano Salvatore Cuffaro, per l'attivazione delle procedure per un disegno di legge che consenta la messa in atto della disposizione legislativa nazionale ( legge 71/ 2005 relativa alla crisi di mercato) e permetta quindi alle aziende agricole siciliane l'accesso a mutui a tasso agevolato per il consolidamento delle passività.
Una boccata d'ossigeno per le imprese ridotte sul lastrico.
E ancora l'istituzione, con decreto presidenziale, del « Tavolo verde regionale » e l'avvio dell'iter per l'approvazione d'aula della legge regionale sugli Ogm free.
Infine una campagna di sensibilizzazione presso i ristoratori e gli altri soggetti interessati per incentivare l'acquisto di prodotti agricoli siciliani. Gli operatori.
Intanto lunedì il presidente del Gal ( gruppo di azione locale) Monreale Terre Normanne Salvino Caputo ha chiesto al ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno e al presidente della Regione Cuffaro la dichiarazione dello stato di crisi per il settore agrumicolo e l'emissione di provvedimenti urgenti per salvaguardare il settore agricolo.
E portavoce della crisi del settore agricolo sono le associazioni di categoria.
«La crisi è strutturale e come tale va affrontata — dice Carmelo Guerrieri, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori ( Cia) —. L'aumento dei costi di produzione dovuti alla crescita dei prezzi delle materie prime, delle fonti di energia e dei prodotti fitosanitari, oltre che l'aumento complessivo del costo della vita, ha generato una situazione di crisi di mercato» .
Dello stesso tono è l'allarme lanciato da Coldiretti.
«Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti, che va dall'ortofrutta al vitivinicolo, dal cerealicolo allo zootecnico — sottolinea Carmelo Castorina, direttore regionale della Coldiretti — .La legge nazionale sulla crisi di mercato, su cui avevamo riposto la nostra fiducia, purtroppo è ancora in osservazione da parte dell'Unione europea» .

Il settore
La produzione agricola in Sicilia ( secondo elaborazioni su dati Istat dell'assessorato regionale Bilancio e Finanze) nel 2004 è aumentata in quantità del 5,6% rispetto al 2003.
Il contemporaneo brusco calo dei prezzi di base ha però contribuito alla diminuzione del valore della produzione ( 0,9%), scesa sotto i 4 miliardi. In particolare, uno dei settori più dinamici degli ultimi anni, l'ortofrutta, ha registrato un forte ribasso dei prezzi che ha interessato tutte le fasi della filiera.
All'aumento di prodotto ha corrisposto una stagnazione della domanda nazionale e un forte calo delle richieste da parte dei mercati esteri. Tra le cause il maggior ruolo assunto dalla grande distribuzione, che veicola oggi circa il 45% dell'offerta di ortofrutta fresca destinata al mercato domestico nazionale, e ancora l'ampliamento dei mercati e la concorrenza delle merci internazionali.
Proprio sul settore ortofrutta è intervenuto di recente il ministro delle Politiche agricole Alemanno, che ha assegnato un milione per portare avanti un'azione promozionale a sostegno del prezzo di acquisto dei prodotti del comprensorio nisseno ( Riesi, Delia, Mazzarino, Butera e Sommatino).
«Non è più percorribile la strada degli interventi tampone — dice Guerrieri della Cia — ma bisogna intervenire sulla riorganizzazione delle filiere produttive e prevedere l'immediata erogazione di indennizzi alle aziende in difficoltà» .
Guerrieri (Cia): «Questa crisi è strutturale»
La Regione annuncia un Ddl sul credito
Fonte: Greenplanet.net/Il Sole 24 Ore il 11-08-2005 - Categoria: Economia

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