Sicilia: Un lungo mese di proteste

Da questa mattina presidi e manifestazioni in piazza. Poi tutti a Roma per i sit-in di protesta e quindi appuntamento a gennaio dopo le festività. L'agricoltura sicula è in agitazione contro i tagli inseriti nella finanziaria e i finanziamenti mai arrivati.

Ultima settimana di lotta, poi sarà pausa natalizia. Il movimento agricolo prende fiato per il rush di fine anno. Da domani, con inizio fissato per le ore 10, presidi e sit-in presso gli ispettorati agrari delle provincia di Ragusa, Catania, Caltanissetta, Agrigento, Catania e Siracusa. «Ciò che ci preme fare - spiega il sindaco Francesco Aiello - è verificare gli intendimenti del Governo regionale per comprendere quali interventi dovranno essere messi in campo oltre a quelli già previsti, per non consentire che la crisi diventi irreversibile». Dal 9 al 15 dicembre tutti a Roma per prendere parte ai sit-in preannunciati dalla Cia davanti le sedi del Governo, della Camera e del Senato. La battaglia, come detto, riprenderà a gennaio, subito dopo le festività natalizie e di fine anno. Sul tappeto rimangono le questioni che il coordinamento dei sindaci ritiene di vitale importanza per il futuro stesso dell'agricoltura del Sud. Ovvero la proroga delle cambiali agrarie, che a dire dei sindaci sta mettendo in difficoltà centinaia di agricoltori, e la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, con il relativo riconoscimento figurativo delle varie giornate lavorative ai braccianti agricoli. Chiesta anche l'attivazione dei consorzi di difesa a sostegno di quegli agricoltori che non sono stati ammessi ai crediti. Ha ribadito ieri il sindaco di Vittoria Francesco Aiello: «Ciò che più ci spaventa è la clamorosa cultura antimeridionalista che si sta facendo largo a Roma e dintorni. E' come se ci stessero dicendo di arrangiarci, tanto a loro non gliene importa nulla della nostra agricoltura.

Un ragionamento assurdo, che mi sembra quello fatto da Posani, il famoso consulente di Alemanno che qualche mese fa è venuto a Vittoria per dirci che la nostra agricoltura è tutta marcia e che dunque va azzerata con un colpo di spugna. Il decreto nazionale? Un autentico bluff, un contenitore vuoto, i soldi previsti non si vedono». Intanto, continua la levata di scudi nei confronti dell'annunciato taglio del sessanta per cento circa dell'indennità di disoccupazione agricola e per la paventata abolizione della maternità in agricoltura. Dopo il deputato di An La Grua, che ha inteso manifestare il suo disappunto per tale provvedimento, e il presidente del circolo della Margherita «Mattarella», Giuseppe Cannizzo, che, in una nota, ha espresso «sconcerto e rabbia» in relazione a tale provvedimento, prende posizione anche il sindaco Francesco Aiello. Spiega il primo cittadino:«Il taglio dell'indennità di disoccupazione per i braccianti agricoli tocca quota settanta per cento. E' un autentico scippo alla gente che lavora. Stanno persino pensando di eliminare la maternità in agricoltura. E' aberrante. Vogliono cancellare due importanti ammortizzatori sociali in un sol colpo. E' una manovra che penalizza il Sud». Per Rifondazione Comunista i tagli alle indennità di disoccupazione e di maternità in agricoltura sono «devastanti per i redditi di migliaia di lavoratori, frutto di una operazione di macelleria sociale». Ieri Aiello ha scritto al direttore per la Comunicazione Rai, Guido Paglia, per ringraziarlo dell'attenzione che la trasmissione di Rai uno «Porta a Porta» ha finalmente riservato alla crisi agricola. Un'attenzione che il primo cittadino definisce «un piccolo ma importante contributo alla riflessione che coinvolge tutti gli italiani in un momento di grave crisi economica e di recessione».
Fonte: Greenplanet.net/LaSicilia.it il 06-12-2004 - Categoria: Cronaca

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