PACHINO - "Sindaco Sebastiano Barone, non c'è più niente da dire". È questa la scritta su un manifesto che campeggia sui muri della città. L'opposizione sceglie la via della frase ad effetto per far sentire la propria voce dopo l'ennesimo scontro con la compagine di governo. Da parte sua la giunta all'indomani del consiglio comunale aveva annunciato una sua risposta, sempre a mezzo di pubblico manifesto, per far rendere nota la propria posizione. Non si sa però se tale linea sarà perseguita fino in fondo. A palazzo municipale la vita amministrativa continua come se niente fosse successo e le preoccupazioni maggiori sembrano concentrate sulle indagini della Corte dei Conti che ha aperto un procedimento di verifica sul consuntivo 2004 e sul rendiconto di gestione 2005 per il quale è stato nominato un commissario regionale. L'emergenza vera al momento sembra essere la mancanza di liquidità dato che la mancata approvazione del rendiconto impedisce gli aggiustamenti economici che permetterebbero di liberare delle somme. Sul versante strettamente politico la svolta decisiva per la crisi amministrativa sembra essere sfumata dopo l'esito dell'incontro tra alcuni esponenti della Cdl in seno al congresso provinciale dell'Udc di domenica scorsa. Di fatto una decisione unitaria di tutta la Cdl sul futuro di Pachino non è stata presa a seguito di alcune resistenze interne a qualche partito. La stoccata decisiva però potrebbe venire da Alleanza nazionale.
Da qualche settimana il partito di Fini è in piena bufera dopo la decisione del direttivo di voler trasmigrare armi e bagagli fuori dalla maggioranza. Una decisione frenata dai vertici provinciali che guardavano con preoccupazione alle conseguenze negative che la decisione avrebbe avuto nel rapporto con gli alleati. Nel frattempo però la spaccatura in An è stata ufficializzata anche in consiglio. La scorsa settimana infatti Midolo ha dichiarato in aula la sua indipendenza e l'ex capogruppo Salvatore Di Fede ha reso noto ufficialmente che "An sta lavorando per uscire definitivamente dall'amministrazione". Di segno opposto invece il parere dell'altro consigliere del partito di destra e cioè Beninato che invece ha detto di riporre ancora fiducia nell'operato del sindaco e dell'assessore Rotta, esponente di An in giunta. La questione potrebbe essere risolta però entro la fine di questa settimana. Il sottosegretario Nicola Bono ed il coordinatore provinciale del partito Cammisuli infatti hanno convocato per venerdì una riunione locale che potrebbe sancire la vittoria dell'ala transfuga di An che sostiene la tesi dell'abbandono della maggioranza. Cammisuli e Bono dunque potrebbero dare ragione al coordinatore dimissionario Mandalà ed al nutrito gruppo di attivisti che non vede un futuro roseo all'interno dell'amministrazione.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 25-10-2005 - Categoria: Politica