PACHINO - La richiesta dell'Igp avanzata dall'Associazione per la tutela dei prodotti tipici di Pachino (Atptp) il cui iter è già in avanzato stato, fornisce lo spunto per il presidente Salvatore Chiaramida per verificare lo stato attuale dell'Igp già ottenuto per i pomodorini di Pachino. «Ci dobbiamo interrogare, - ha detto Chiaramida- sulla effettiva volontà di un riconoscimento di tal genere anche per il melone, dato che allo stato dei fatti non riusciamo ad utilizzare al meglio il riconoscimento di cui già godiamo per il pomodoro. «Ad oggi infatti, - ha continuato il presidente dell'Atptp - soltanto il 5% dei produttori si è iscritto all'albo dell'Igp, pari su base numerica a cinquantuno aziende su mille. Il risultato è che praticamente il marchio non risulta ancora sfruttato. «A mancare dunque, - ha concluso Chiaramida - è la volontà di conformarsi forse perché non si crede abbastanza nelle potenzialità del mercato o nelle forme associative di tutela ed anche alle spese eccessive per aderire ai protocolli». Le difficoltà del settore ortofrutticolo sono notevoli e il mancato decollo del marchio Igp è un chiaro segnale della situazione di malessere tra i produttori. La lamentela più diffusa è legata al fenomeno prezzi.
Secondo quanto dichiarato da un produttore il ciliegino, cioè il più noto e squisito dei pomodori prodotti nel pachinese ed anche il più commercializzato, viene pagato ad un prezzo che si aggira tra i trenta ed i quaranta centesimi di euro al chilogrammo. Nei banconi dei mercati quello stesso prodotto viene poi rivenduto a non meno di due euro e cinquanta. Una sproporzione evidente che non ripaga i produttori degli sforzi compiuti. Due euro e cinquanta infatti viene considerato un prezzo giusto per il tipo e la qualità del prodotto, ma ad essere troppo basso è il prezzo con cui la merce viene pagata ai produttori. Altro neo è poi l'immissione nel mercato di merce di pessima qualità che non ha niente a che fare con il nostro ciliegino.
Sa. Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 10-06-2004 - Categoria:
Economia