L’intesa dei consumatori ha fatto verificare la presenza di sostanze nocive negli alimenti ortofrutticoli: il 64% non ha alcun residuo
Frutta e verdura di stagione vendute nei mercati comunali sono state promosse. E’ più che sufficiente la pagella che l’Intesa dei Consumatori in collaborazione con la Coldiretti e l’Agrofarma ha stilato nei confronti di 22 campioni di prodotti ortofrutticoli fatti analizzare per rilevare la presenza di residui di agrofarmaci. Queste sostanze, usate in coltivazione per la cura delle piante, possono risultare nocive per l’uomo se assunte oltre certi limiti (imposti dalla legge). Bene. Questi limiti non soltanto vengono rispettati, ma la maggior parte degli alimenti analizzati, il 63,36 per cento, non presenta alcuni tipo di residuo (che è la quota di sostanza che rimane nel prodotto trattato).
L’iniziativa chiamata «Mangia più sicuro» è stata promossa contemporaneamente in nove capoluoghi italiani. A Torino è stata presa in esame la merce proveniente dai mercati di corso Cincinnato e via Porpora, dove gli operatori hanno chiesto ai consumatori stessi, appena fatta la spesa, di donare un frutto o una verdura affinché venissero inviate al laboratorio Cadir Lab di Quargnento per le analisi. Il cento per cento di ciò che è stato analizzato passa l’esame e rientra nei limiti di legge. Soltanto il 36,36 per cento presenta una percentuale di residui, ma in quantità 25 volte inferiore a quanto stabilito dalla normativa. Cibi sani, quindi, anche se le analisi sono state effettuate su un campione abbastanza ristretto.
«In realtà - spiega Giovanni Dei Giudici, presidente della Federconsumatori - quelli che abbiamo fatto effettuare sono il terzo livello di controlli. Al primo posto ci sono sicuramente quelli del ministero della Salute, che valuta la qualità di oltre 8000 campioni all’anno. Un secondo, ma non meno importante, monitoraggio viene fatto dall’Osservatorio Nazionale Residui, che si occupa di oltre 12.000 campioni. Il nostro è più che altro rappresentativo. Noi ci definiamo i controllori dei controllori». L’ortaggio che detiene il primato in salubrità, secondo i dati forniti dall’Intesa dei Consumatori, è la zucchina, priva totalmente di residui di agrofarmaci. In realtà sarebbe sufficiente che non venissero superati i livelli di guardia. Esiste, infatti, una dose giornaliera perfettamente tollerata dall’organismo, quindi non nociva.
La filiera dei controlli è però limitata ai prodotti italiani o europei. In tutta Italia, infatti, esiste un due per cento che non supera gli accertamenti, ma si tratta prevalentemente di merce di importazione extra europea. «I risultati nazionali (sono stati controllati 220 campioni per accertare la presenza di residui di 200 sostanze attive) - ha spiegato Luigi Radaelli, vicepresidente di Agrofarma - evidenziano margini di miglioramento e l’industria riafferma la sua volontà e il suo impegno a investire nella ricerca».
Il paniere preso in visione dagli esperti di «Mangia più sicuro» conteneva albicocche, fragole, melanzane, pesche, pomodori e le zucchine. Il consiglio degli esperti, quindi, è quello di consumare sempre alimenti di stagione, perché questo ne garantisce la provenienza nostrana e quindi sottoposta a controlli. «Si tratta di un’operazione di trasparenza che evidenzia la responsabilità degli imprenditori agricoli - ha concluso il direttore della Coldiretti Piemonte Eugenio Torchio - ad assicurare la sanità degli alimenti, il rispetto dell’ambiente e la salute dei consumatori, che deve essere messa al primo posto». Coinvolgendo gli acquirenti, chiamati a dare un prodotto appena comprato, si permette al cittadino di toccare con mano le indagini fatte direttamente sul campo.
Fonte:
Greenplanet.net il 21-07-2005 - Categoria:
Economia