PORTOPALO - "Ho trovato molte inesattezze nell'analisi che l'ex assessore Mirarchi ha fatto domenica scorsa in pubblica piazza". Il vicepresidente del consiglio comunale, Fabio Sortino, difende sindaco e coalizione di maggioranza oggetto della durissima requisitoria di Mirarchi. "Qualcosa mi sfugge - afferma Sortino - ma quando Mirarchi dice di essere stato cacciato via dalla giunta sostiene una cosa totalmente sbagliata dal momento che si è dimesso dalla carica. Inoltre, la sua pretesa di avere lo stesso peso politico nella coalizione del vicesindaco e dell'assessore ai lavori pubblici, esponenti politici di punta del gruppo che appoggia Cammisuli e che hanno avuto un ruolo decisivo in termini di consenso alle ultime elezioni, nel 2004, è una cosa che politicamente non sta né in cielo né in terra. La sua presenza in giunta andava considerata come scelta tecnica.
In tal caso non si può sperare di dettare condizioni circa le rotazioni assessoriali che fanno parte di un accordo politico stipulato dalla coalizione all'indomani del successo elettorale del 2004". Il vicepresidente del consiglio comunale sottolinea inoltre un dato emerso dall'intervento pubblico di Mirarchi. "Non ha dedicato un solo secondo agli atti intimidatori recenti contro amministratori e consiglieri comunali, - prosegue Fabio Sortino - preferendo parlare invece di un generico allarme sociale generato non si sa bene da cosa". Intanto la maggioranza si è riunita lunedì scorso alla presenza del sindaco che ha scelto di non replicare agli attacchi del suo ex assessore. Cammisuli si è limitato ad una frase telegrafica: "Siamo tranquilli, per noi parlano i fatti più forti di qualsiasi cosa". L'ambiente politico, dunque, sembra essersi di colpo risvegliato dopo una fase di quiete. Un passaggio, conseguente alle dimissioni di Mirarchi, che in tanti avevano ampiamente previsto.
SERGIO TACCONE
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LaSicilia.it il 23-05-2007 - Categoria:
Politica