PACHINO - E' stato costituito nei giorni scorsi il "Comitato per la difesa dell'agricoltura di Pachino e Portopalo". Ne sono coordinatori Giorgio Morana, Corrado Nastasi e Aldo Beninato. "L'agricoltura della fascia trasformata - si legge nel comunicato stampa del comitato - sta vivendo la sua fase più difficile. Questo comparto che per anni è riuscito in quest'area dell'isola a dare sviluppo ed occupazione, evitando l'emigrazione, oggi vive una crisi strutturale legata a scelte economiche che non considerano le caratteristiche dell'agricoltura mediterranea e la specificità di questa area agricola basata sulla microimpresa a conduzione familiare. Siamo arrivati al capolinea, non può esserci sviluppo rurale se non esistono agricoltori. Le aziende agricole hanno bisogno di provvedimenti economici straordinari ed urgenti che consentano una ripresa che consenta la competitività in un mercato sempre più globalizzato". Le piccole aziende del settore agricolo del comprensorio igp pachinese sono a forte rischio di fallimento. Su queste realtà gravano pesanti ipoteche, legate all'incertezza esistente nella commercializzazione dei prodotti e alla differenza fra i costi di produzione superiori ai ricavi.
A questo vanno aggiunte le quotidiane notifiche da parte delle società di riscossione dei debiti che annunciano il sequestro dei terreni e dei mezzi di produzione. "Siamo praticamente al momento dell'implosione - afferma Corrado Nastasi - e parecchi stanno già pensando di uscire dal settore. Molti lavorano a perdere. Un dato è eloquente: il ciliegino venduto a 70 centesimi al chilo ma con un costo di produzione di un euro. Tutto si spiega. Ditemi come si possa resistere a queste condizioni". Una piattaforma di rivendicazione è stata stilata dal comitato a tutela della microimpresa a conduzione familiare, partendo dalla riduzione o blocco delle importazioni dai paesi esteri, come previsto nella clausola di salvaguardia del ddl di accordo euro-mediterraneo. Inoltre, per i prestiti ventennali, il comitato chiede l'abbattimento del tasso d'interesse oltre al blocco dei procedimenti esecutivi di Agenzia delle entrate, Inps, Inail ed istituti di credito. "Chiediamo anche la revisione della politica agricola comunitaria in favore delle piccole e medie imprese minacciate dagli accordi bilaterali con i paesi terzi del Mediterraneo. Esigiamo anche un controllo della grande distribuzione organizzata da parte dell'authority, evitando il cartello sui prezzi all'acquisto". Sono già un centinaio circa le adesioni al comitato. "Ci stiamo muovendo in modo capillare, contattando le istituzioni locali e sperando in un loro sostegno. Abbiamo inviato la nostra piattaforma di proposte al presidente della Regione Cuffaro, al Ministro De Castro e al presidente della provincia di Siracusa. Attendiamo delle risposte. I comuni di Pachino e Portopalo - prosegue Corrado Nastasi - hanno dato la loro disponibilità a supportarci in questa nostra iniziativa. Abbiamo anche incontrato un funzionario dell'Ente sviluppo agricolo, il dottor Battaglia, che ci ha garantito sostegno nella risoluzione della risi agricola del territorio. Chiediamo che si promuova un tavolo permanente sulla crisi coinvolgendo direttamente il sindaco di Pachino. Perché se salta il comparto agricolo salta l'intera economia pachinese. Questo è sicuro".
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 12-03-2007 - Categoria:
Economia