Strage di Natale: oggi l'avvio del processo ai responsabili
Se la notifica del decreto di rinvio a giudizio è regolarmente avvenuta con la consegna dell'atto giudiziario sia al comandante della motonave «Yohan» Youssef El Hallal, 45 anni, attualmente detenuto in un carcere francese in attesa di essere estradato in Italia, sia al pakistano naturalizzato maltese Sheik Ahmed Turab, detto «mister Tony», che ha fissato la propria dimora nell'isola di Malta, il processo a loro carico davanti ai giudici della Corte d'Assise (presidente, Romualdo Benanti; a latere, Giuseppe Artino Innaria) può iniziare. In caso di disguidi o di difficoltà da parte degli ufficiali giudiziari di consegnare ai due principali imputati della strage del Natale del 1996, è sin d'ora prevedibile un nuovo rinvio dell'inizio del processo il cui inizio è fissato per le ore 10 di questa mattina. La decisione di riprendere i tentativi volti a consegnare personalmente ai due imputati il decreto di rinvio a giudizio era stata deliberata dai giudici della Corte d'Assise nel corso della precedenza udienza del 21 ottobre scorso. Erano stati gli avvocati Francesco Comi e Giuseppe Cristiano, il primo per il comandante della motonave il secondo per il pachistano che da Malta organizzò il viaggio della speranza per i 283 cittadini asiatici che purtroppo perirono tutti inghiottiti dal mare forza nove a diciannove miglia dalla costa di Portopalo, a sollevare l'eccezione preliminare riguardo al fallimento di tutti i tentativi operati dagli ufficiali giudiziari di consegnare il decreto di rinvio a giudizio personalmente ai due imputati accusati di omicidio volontario per dolo eventuale.
L'avvocato Comi faceva rilevare che la notifica era avvenuta presso l'abitazione in Francia della famiglia del suo assistito, ma il decreto non era stato mai comunicato al suo vero destinatario, cioè a Youssef El Hallal, perchè egli era stato arrestato e rinchiuso in un carcere in attesa delle pratiche dell'estradizione. A sua volta l'avvocato Cristiano aveva messo in evidenza che al suo assistito, cioè al pachistano Turab, il decreto non era stato mai notificato sia per disguidi di vario genere sia per la effettiva impossibilità del notificatore di consegnargli l'atto giudiziario emesso dall'ufficio del Giudice per le indagini preliminari. Da quella udienza è passato quasi un mese e le difficoltà che avevano incontrato gli ufficiali giudiziari per notificare i decreti di rinvio a giudizio, salvo colpi di scena, dovrebbero essere state superate dal momento che, a differenza di prima, sono noti i luoghi dove si trovano allo stato il comandante della motonave e il pachistano Turab. In ogni caso questa mattina si saprà se il processo comincerà oppure se subirà un nuovo stop.
Pino Guastella
Fonte: LaSicilia.it il 18-11-2003 - Categoria: Cronaca