PACHINO - Esposto di Gioacchino La Corte, segretario cittadino dei Comunisti Italiani, sul servizio della sosta regolamentata dalle strisce blu. La Corte ha inviato la lettera-esposto al sindaco, ai consiglieri comunali, al dirigente dell'ufficio tecnico comunale e per conoscenza al prefetto, al procuratore della Repubblica e alle forze dell'ordine. Il Comune di Pachino - sostiene La Corte - ha stipulato un contratto di appalto inerente la gestione del servizio per la sosta regolamentata dalle strisce blu, con una tariffa oraria di 0,52 euro in piazza Vittorio Emanuele e nelle zone limitrofe. Il contratto firmato dall'impresa prevede la gestione della sosta regolamentata secondo lo schema approvato dalla Giunta per un totale di stalli che ammonta a 118. «In seguito a misurazione effettuate dal sottoscritto - si legge nell'esposto di La Corte - il numero totale degli stalli supererebbe di gran lunga le 142 unità». E come esempio il segretario comunista cita la via Lincoln (con tre stalli), la via Libertà con tredici stalli, la via Unità con sette e la via Garibaldi con otto stalli. Un esposto insomma dettagliato e circostanziato, secondo lo stile dell'ex deputato regionale. «Il Comune - aggiunge La Corte - secondo lo schema di concessione ha la facoltà di eseguire con personale comunale, in qualsiasi momento, i riscontri e gli accertamenti e sopralluoghi per verificare il rispetto della convenzione».
L'obiettivo dell'esposto è pertanto rendere immediati i controlli per verificare se l'attuale area delimitata dalle strisce blu e il numero degli stalli rispetta la convenzione predetta. Nell'esposto inoltre La Corte aggiunge che diversi cittadini hanno pagato il biglietto normale di 0,52 euro o la sanzione di 15,60 euro in spazi non previsti dalla concessione e che le strisce blu sia all'inizio che alla fine di alcuni incroci non rispettano la distanza prevista dal codice della strada. Gli esempi concreti, elencati da La Corte, sono quelli di via Roma, Libertà, Unità, Matteotti, Giardina ed Anita.
La Corte chiede pertanto l'annullamento di tutte le sanzioni «perché non dovute in quanto non rispettano la concessione e il codice della strada. Questi motivi possono determinare - aggiunge - la revoca della concessione».
L.S.
Fonte:
LaSicilia.it il 03-07-2004 - Categoria:
Cronaca