PORTOPALO - Pesca ed Agricoltura continuano ed essere sempre al centro dell'attenzione e delle preoccupazioni degli amministratori della città più a sud d'Italia. Oggi pomeriggio alle ore 18 nei locali della sala consiliare si terrà un incontro dibattito sulle due tematiche scottanti. Ad intervenire sarà Salvatore Burgarella, esperto di marketing coordinatore del progetto relativo alla promozione prodotti ittici finanziato dallo SFOP cioè lo strumento finanziario pesca finalizzato alla creazione di un marchio "Portopalo". La rintracciabilità del prodotto sembra dunque la via obbligatoria per difendere il settore ittico dalla grave crisi economica che rischia di soffocare l'economia primaria di Portopalo. Provvedimenti dunque molto simili a quelli che dovranno essere adottati in agricoltura sono necessari per fornire una garanzia di qualità del prodotto.Ad annunciare l'incontro dibattito è stato Michele Taccone, vicesindaco di Portopalo nonché consigliere del ministro Alemanno. "La crisi del settore ittico è molto grave, -ha affermato Taccone- basti pensare che il gasolio usato dai pescherecci viene acquistato a ben 42 centesimi di euro al litro, molto più caro dunque di quello degli anni della profonda crisi che vide tutti i pescatori in stato di agitazione ed allora il prezzo del propellente era di circa 650 lire al litro. Siamo in una fase molto dura, ed un'imbarcazione arriva ad avere fatture anche di 6000 euro al mese. Bisogna però capire perché si protesta e come si protesta, -ha continuato Taccone- e nulla può essere improvvisato o inventato. Questa regola vale sia per l'agricoltura che per la pesca.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a delle mobilitazioni e a delle manifestazioni indette da alcuni partiti politici nel porto di Pozzallo. È stato detto ed è stato scritto che a Pozzallo arrivavano dei carichi di ortaggi prodotti altrove e che raggiungono i luoghi di produzione dell'ortofrutta pachinese e portopalese. Per questo la manifestazione avrebbe dovuto avere un alto contenuto simbolico. Forse però gli organizzatori non erano al corrente che al porto di Pozzallo arriva solo marmo, polvere di marmo ed una piccola quantità di grano. Evidentemente dunque la sede scelta non era quella giusta. Si parla poi tanto della richiesta di modificare la Pac, cioè la politica agricola comunitaria, come se il governo nazionale fosse consenziente nel volere degli accordi che penalizzino l'agricoltura italiana, per cui si individuano come principali responsabili i governanti italiani. Forse si dimentica, -ha continuato Taccone- che il governo italiano è stato in prima fila durante il semestre di presidenza in Europa a chiedere con forza una modifica di strategie nel mondo dell'agricoltura. Oggi, -ha concluso il vicesindaco di Portopalo- si fa tanto clamore, ma allora le stesse forze politiche che oggi protestano non hanno saputo appoggiare e sollevare il problema?"
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 12-11-2004 - Categoria: Economia