Studentesse partecipano al congresso sugli studi di Luigi Pirandello
Giusy Alescio, Josephin Cugno, Linda Drago e Maria Grazia Quartarone, sono questi i nomi delle quattro ragazze della quinta D del liceo socio-psico-pedagogico della città, che hanno partecipato al quarantaduesimo congresso di studi pirandelliano che si svolge ogni anno ad Agrigento. Le quattro ragazze, accompagnate della professoressa di lettere Rosa Caruso, hanno presentato al convegno una tesina dal titolo "Il fu Mattia Pascal tra spiritismo e teosofia". L'esperienza vissuta è stata per le ragazze, alla loro prima volta al convegno, molto istruttiva ed emozionante, oltre a partecipare alle conferenze infatti, le ragazze pachinesi hanno anche visitato la casa dello scrittore e fatto conoscenza con studenti di altre città ed altre nazioni. «Le conferenze erano molto interessanti - spiega Guisy Alescio, una delle ragazze partecipanti - e ci hanno permesso di conoscere meglio uno scrittore della nostra terra». «L'esperienza che ho vissuto - dice Josephin Cugno - è stata indimenticabile e mi ha permesso di approfondire meglio i tesi pirandelliani, considerando anche il fatto che dopo il diploma vorrei continuare i miei studi iscrivendomi in lettere e filosofia», esperienza molto costruttiva anche per Maria Grazia Quartarone che ha molto apprezzato le conferenze riguardanti il tema della trasposizione filmica dei tesi di Pirandello. «Ho molto apprezzato - spiega la ragazza - i momenti della visione dei film tratti dall'opera di Pirandello. Conoscendo il testo e poi guardando il film si possono notare tante piccole sfumature e tanti modi diversi di trattare lo stesso tema che magari spesso possono sfuggire allo studente». Felice dell'esperienza appena trascorsa anche Maria Grazia Quartarone che nel corso del convegno è intervenuta riassumendo il contenuto della tesina presentata. «Nel corso del convegno noi ragazzi abbiamo la possibilità di intervenire, io ho esposto a nome di tutte noi la tesina che avevamo preparato. Quel momento è stato per me molto emozionante perché l'ho vissuto in prima persona ma - continua la ragazza - il merito non è certo solo mio ma anche della mie amiche e della nostra professoressa che ci ha aiutato passo passo nel redigere la tesina».
Silvestra Sorbera
Fonte: LaSicilia.it il 23-12-2005 - Categoria: Cronaca