PACHINO - Dopo gli ultimi fatti di cronaca, con un crescendo impressionante di episodi spiacevoli, che hanno riguardato i medici in servizio al presidio di guardia medica di Pachino, contrada Cozzi sembra essere diventata la periferia di una città irachena. E' questa la sensazione che abbiamo ricavato, con un senso di scoramento e di paura nei medici tutt'altro che irrisorio. Le scene di escandescenza degli utenti sono ormai la normalità ma a preoccupare sono soprattutto le minacce continue da parte di tossicodipendenti e delinquenti abituali. Ed a volte, come ha esposto in una denuncia molto circostanziata il medico avolese Giovanni Gangemi, referente del servizio di guardia medica di Pachino, questi episodi avvengono quando nel presidio si trovano di guardia delle donne. "Il rischio è per tutti uguale - afferma Gangemi - ma è evidente che quando si trova qui un medico donna la situazione è ancora più delicata. Del resto devo ricordare che di recente sono stato anche preso a schiaffi da un utente. Siamo isolati, una cosa incredibile in un paese civile". L'isolamento territoriale di contrada Cozzi, del tutto decentrato dal centro abitato, è il particolare che desta maggiori preoccupazioni. Situazioni analoghe erano state segnalate in passato ma a parte pochi giorni di ronda di qualche volante delle forze dell'ordine, non si è visto più nulla. Intanto la guardia medica di contrada Cozzi, di giorno ed ancor più in orario notturno, rimane in balia di tutti, dal tossicodipendente che avanza minacce con tanto di siringa sporca di sangue in pugno, a chi è dedito al vagabondaggio e bivacca nei paraggi, non tralasciando le continue, pressanti, richieste di somministrazione di valium. Adesso si spera che le autorità citate nell'esposto, a cominciare dal prefetto di Siracusa, agiscano con la massima celerità. "Non bisogna indugiare - afferma il dottor Gangemi - poiché qui siamo veramente in un posto di frontiera, abbandonato e alla mercè di ogni malintenzionato".
Ieri abbiamo sentito anche il responsabile del distretto di Noto, il dottor Corrado Gugliotta. "Non ho ricevuto ancora alcuna comunicazione ufficiale - ha affermato Gugliotta - anche se sono al corrente della situazione avendo parlato con il presidente della conferenza dei sindaci della zona sud, Cammisuli. E' evidente - ha aggiunto il responsabile del distretto sanitario netino - che in merito a quanto esposto bisogna agire con la massima celerità". Inoltre lo stabile che ospita il presidio di guardia medica è in condizioni tutt'altro che ideali. Si nota un ponteggio piazzato da tempo ma quella che non si nota è la presenza di operai o di interventi volti a sistemare la situazione e quindi ad eliminare la struttura di protezione. A questo proposito una risposta potrebbe arrivare dall'ufficio tecnico dell'azienda sanitaria 8 di Siracusa. Tutto questo acuisce il senso di abbandono e precarietà che i medici in servizio al presidio di Pachino sono costretti a subire e non da ieri. Nell'esposto del dottor Giovanni Gangemi si sottolinea anche il ruolo dei medici di famiglia. "Si assiste - scrive il referente del presidio pachinese - all'assenza ingiustificata dei medici di famiglia, con il continuo riversarsi verso i locali della guardia medica di un'utenza esasperata che non ha pari nella provincia di Siracusa, con continue richieste, a volte fuori da ogni canone di educazione, da parte di cittadini al di sopra di ogni sospetto. Tutto questo senza che nessuno faccia nulla". Da segnalare infine l'assenza di collegamento interno tra il posto di guardia medica ed il presidio territoriale d'emergenza. Un particolare che rende ancor più difficile la situazione. Già oggi si attendono i primi segnali concreti dopo la denuncia che ha posto in tutta la sua gravità il problema della sicurezza dei medici.
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 20-01-2004 - Categoria:
Cronaca