PACHINO - Sarà un'estate senza alghe in contrada Spinazza. La spiaggia posta a stretto ridosso della frazione di Marzamemi, normalmente è esposta a depositi e accumuli anche copiosi di posidonia oceanica (nome scientifico delle alghe). Gli accumuli hanno provocato serie difficoltà in quanto, nonostante la presenza di alghe sia indice di purezza delle acque e di scarso inquinamento, l'enorme quantità a riva e nel bagnasciuga crea non pochi problemi per i turisti e i bagnanti. Di conseguenza la Provincia di Siracusa è stata costretta a intervenire in via straordinaria disponendone o la rimozione o lo spostamento nella parte posteriore dell'arenile. Quest'anno, grazie a un positivo gioco delle correnti marine, non si sono verificati i classici accumuli lungo la spiaggia. Le mareggiate che hanno colpito la zona e il vasto golfo che la caratterizza, hanno dirottato gli accumuli verso altre spiagge, consentendo alla Spinazza di ritrovare le sue caratteristiche naturali. Ovviamente l'intero arenile dovrà essere ripulito dopo una stagione invernale che ha comportato l'accumulo a riva di detriti di ogni genere, tuttavia le alghe sembrano essere sparite.
Ha inoltre funzionato ottimamente il lavoro di rimettere la posidonia accumulata nelle settimane antecedenti la bella stagione a ridosso del mare. I flutti infatti, grazie alle correnti, hanno spinto al largo gran parte delle alghe secche, ripulendo l'arenile, anche se parte delle alghe spiaggiate rimangono ancora sotterrate nella sabbia. Tuttavia eventuali fastidi per i turisti sembrano scongiurati. La spiaggia di Spinazza potrà così essere inserita, assieme a tutte le altre, nel programma di pulizia, sia ordinaria sia straordinaria, prevista dalla Provincia regionale di Siracusa. Inoltre, il mancato asporto della posidonia con mezzi meccanici e il mancato stoccaggio in discarica, ha comportato che la sabbia sia rimasta in loco ricostituendo alcune delle caratteristiche dune che si formavano naturalmente e che, da qualche anno, stavano scomparendo poiché i mezzi meccanici, nel tentativo di rimuovere le alghe, asportavano anche sabbia dalla riva. Permangono invece i pericolosi cedimenti della diga foranea in cemento armato spezzata in tre parti dalla forza delle onde. Il mare, durante quest'inverno, sembra avere eroso ulteriormente le fondamenta aggravando lo stato di precarietà della diga e mettendo a repentaglio anche il lungomare recentemente ricostruito grazie ad una compartecipazione tra la Provincia e i Comuni di Noto e Pachino.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 06-05-2012 - Categoria:
Cronaca