PACHINO - Sembra destinata a crescere ancora di più la pressione fiscale a Pachino. L'aumento del 60% della tassa sui rifiuti solidi urbani che ha portato una previsione di maggiori incassi per la casa municipale di oltre 1 milione e 300 mila euro non sarebbe affatto sufficiente per fare quadrare il bilancio. Lo strumento finanziario del comune sarebbe infatti ben lontano dalla quadratura e, secondo indiscrezioni, all'appello mancherebbe un altro milione e trecento mila euro. Una cifra definita consistente e che difficilmente potrà essere recuperata. Intanto tra le forze politiche continua a tenere banco la vicenda degli aumenti del 60% della Tarsu, decisa dal sindaco di Pachino Giuseppe Campisi e che ha assunto le sembianze di uno scontro dove di fatto sono intervenute tutte le forze politiche rappresentate all'interno del civico consesso. A fare sentire la propria voce sono stati anche i consiglieri Viola (Sdi) e Orlando (Pd). Secondo il consigliere Viola i maggiori esborsi richiesti ai cittadini potrebbero essere immotivati perché ampiamente compensati dagli introiti che il comune in passato ha percepito dai comuni viciniori che hanno utilizzato la discarica pachinese di Coste Sant'Ippolito contribuendo di fatto a renderla satura. «Tutti sanno, -ha affermato il consigliere comunale Viola- che nel recente passato i comuni di Noto, Rosolini, Avola ed anche Siracusa sono venuti a scaricare nella discarica pachinese. Per fare ciò i comuni hanno pagato o comunque devono versare al nostro Ente delle somme a volte anche ingenti per cui Pachino ha introitato queste somme.
Mi chiedo ora che fine hanno fatto questi versamenti e se, visto che ora è Pachino a doversi recare a scaricare in una discarica non sua, la nostra città non possa porre a compensazione tali crediti vantati o se tali somme non possano essere utilizzate per pagare il servizio in una discarica diversa dalla nostra evitando così di gravare sulle tasche dei cittadini». Sul fronte del Partito Democratico, il capogruppo Salvatore Orlando cerca di gettare acqua sul fuoco. «Non è giusto che ci sia uno scontro istituzionale così forte tra il sindaco e il presidente del consiglio, -ha affermato l'esponente del Pd- del resto entrambi sono organi eletti e dunque legittimati dai cittadini. Credo invece che sia necessario individuare soluzioni alternative e porre rimedio a questo stato di cose. Il clima di scontro assoluto non fa bene a nessuno né allevia il balzello all'utenza».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 06-06-2008 - Categoria:
Politica