PACHINO - C'è preoccupazione dopo la decisione del commissario Margherita Rizza di approvare il bilancio contenente l'aumento del 60% della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Una tensione nata anche dal fatto che in città si era sparsa la voce addirittura di un aumento dell'85% del tributo. In piazza non si parla d'altro, anche perché le somme che i pachinesi sono chiamati a sborsare sono già piuttosto alte per cui l'aumento ulteriore aggravare la diffusa sofferenza economica delle famiglie. Ieri, comunque, il commissario Rizza ha dichiarato di avere adottato il bilancio predisposto dall'amministrazione sfiduciata, smentendo l'aumento dell'85%, ma confermando la crescita del 60%. Un aumento che lo stesso funzionario ha definito preoccupante e difficile da digerire, ma a cui potrà essere posto rimedio lavorando sugli equilibri di bilancio e trovando altre risorse utili per alleviare l'aggravio per le tasche dei cittadini. A disapprovare l'operato della Rizza è stato l'ex vicesindaco Michelangelo Blandizzi che ha affermato: «Il commissario ha dato il colpo di grazia ai pachinesi. Forse non ci si rende conto che è stato approvato un aumento fortemente osteggiato non solo dal Consiglio comunale che ha mandato a casa il primo cittadino ma anche dalle forze politiche, sociali e sindacali.
Mi permetto di osservare - ha continuato Blandizzi - che proprio a seguito di quest'aumento vertiginoso e illegale sono stati fatti diversi esposti e che le modalità con cui è stata approvata la delibera sono contrarie al decreto legge del governo Berlusconi che, abolendo l'Ici sulla prima casa ha anche bloccato ogni aumento di tariffa e di imposta per evitare che i comuni come Pachino facessero i furbi e tartassassero ancora di più i cittadini». Blandizzi parla ancora una volta di un dissesto mascherato: «Mi chiedo come mai si continua a dare ossigeno a un Comune completamente al verde che versa in una situazione finanziaria che è peggiore di quella di Catania. Sarebbe stato meglio dichiarare il dissesto piuttosto che avallare un aumento illegittimo che comunque non salverà Pachino dal disastro economico e amministrativo in cui è stato ridotto». L'ex vicesindaco ritiene che la strada che doveva essere perseguita, seppure nell'urgenza, era quella avviata dall'ex commissario Carlo Turriciano che già 2 anni fa quando sostituì il sindaco sfiduciato Barone, avviò una serie di tagli alle spese e un piano di rientro con l'individuazione dei punti più deboli del settore economico.
Intanto, mentre in città si discute sulla Tarsu, la zona del centro storico è ancora a secco per il perdurare della crisi idrica che sta attanagliando Pachino.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 10-10-2008 - Categoria:
Politica