Territorio, di nuovo guerra

In seguito alle rivendicazioni avanzate dai sindaci dei comuni di Palazzolo Acreide e di Pachino, i quali hanno richiesto la restituzione di alcune contrade che attualmente fanno parte del territorio di Noto, il sindaco Michele Accardo ha affidato la difesa del territorio all'avvocato Francesco Balsamo. Sulla questione è intervenuto il consigliere comunale dei Ds Corrado Bianca, il quale, se da una parte sostiene la tesi che occorre difendere in tutte le sedi l'integrità del territorio, afferma dall'altra è necessario garantire agli abitanti delle contrade rivendicate i servizi per un vivere sociale decente.

«Il problema del territorio - sottolinea Corrado Bianca - è di una complessità tale da non poter essere sottovalutato dalla classe politica locale e provinciale. Non bisogna dimenticare quanto è accaduto nello scorso mese di settembre, in occasione della festa di Santa Lucia di Mendola, quando nei manifesti spiccava la scritta Comune di Palazzolo Acreide e non quella del Comune di Noto. Un fatto certamente inquietante, anche se in passato la contrada Santa Lucia è stata oggetto di rivendicazione territoriale da parte del Comune di Palazzolo.

Ma, fino ad oggi, nessun atto normativo risulta in favore del suddetto comune per cui la pubblicità nei manifesti è stata inopportuna. Urge quindi sedersi attorno ad un tavolo ed affrontare insieme ai sindaci dei comuni vicini il delicato problema del territorio, al fine di evitare una controversia che metta le popolazioni l'una contro l'altra». In attesa che venga indetta la conferenza con tutti i comuni interessati alle rivendicazioni sul territorio si sta costituendo in città un comitato pro difesa territorio, composto da cittadini di ogni ceto sociale, da forze politiche ed associazioni.

«E' assurda - sottolinea il legale Francesco Balsamo - la richiesta di diecimila ettari di territorio da parte del sindaco Domenico Nigro di Palazzolo Acreide e di settemila ettari da parte del sindaco Sebastiano Barone di Pachino. Assecondare le richieste avanzate dai due sindaci significherebbe spogliare Noto della gran parte del territorio dopo anni di lotte e di conquiste». La controversia e la rivendicazione territoriale con la ridefinizione dei confini è rinata, come si ricorda in seguito all'approvazione da parte dell'Assemblea regionale della legge n.30/2000 «Nuove norme concernenti l'istituzione dei nuovi Comuni e le modifiche di denominazione e di territorio relative».

Questa legge non riguarda soltanto una contesa tra i comuni confinanti con Noto ma interessa anche altri comuni del siracusano, oltre alle altre realtà municipali della Sicilia. Occorre ora che la Regione siciliana emani al più presto il regolamento di esecuzione. Per poter designare i nuovi confini territoriali delle zone contestate, una volta che non si è riusciti a raggiungere una intesa tra i sindaci, è necessario che gli abitanti delle contrade esprimano la loro volontà di cambiare appartenenza attraverso un referendum.

«Non è opportuno - aggiunge Bianca - inasprire gli animi delle popolazioni interessate dato che da parte del comune di Noto ed anche, a quanto sembra, dei comuni di Pachino e di Palazzolo non si vuole intraprendere una guerra. Litigare all'inizio del terzo millennio per questioni di confini non sembra proprio il caso. I problemi degli abitanti delle contrade non si risolvono con il passaggio del territorio da un comune all'altro. Occorre invece che i comuni si associno in consorzio se intendono veramente dare alle popolazioni rurali tutti quei servizi necessari ad evitare la fuga dalle campagne».
Fonte: LaSicilia.it il 10-10-2002 - Categoria: Cronaca

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