PACHINO - Scoppia la polemica all'interno di Forza Italia proprio nell'immediata vigilia del congresso locale. Nonostante l'unitarietà della candidatura alla guida del partito azzurro, le critiche scuotono l'ambiente politico. Nel mirino c'è il tesseramento e non solo. A denunciare clamorose anomalie e brogli all'interno del partito azzurro è un nutrito gruppo di forzisti che proprio non riesce a digerire la repentina operazione che ha portato all'indizione del congresso cittadino in forse fino a qualche settimana fa e che invece si svolgerà questa sera nei locali del Kich Off 3000 alle 18,30. A dire la loro sono Roberto Valerini, Gaetano Vella ed Enzo Laudicino, tutti e tre politici di caratura e che più volte hanno ricoperto incarichi amministrativi all'interno della casa municipale. I tre arrivano subito al punto senza mezze parole: «Il congresso di Forza Italia è una farsa, ed il suo esito non può essere considerato democratico. Il nuovo coordinatore pertanto (con ogni probabilità Peppe Giliberto essendo l'unico candidato alla guida del partito azzurro, ndr) non può essere riconosciuto come tale».
A scendere nei dettagli di quello che definisce il pasticcio forzista è l'ex vicesindaco Valerini: «Il tesseramento è stato falsato e tra i tesserati abbiamo appurato l'esistenza di gente che non ha mai sottoscritto alcuna adesione a Forza Italia o che, quanto meno non ne è a conoscenza. Tra essi abbiamo residenti all'estero da anni, amici e parenti di quello che sarà il nuovo coordinatore oltre che colleghi di lavoro dell'attuale commissario straordinario nominato all'insaputa di tutti per lo svolgimento dell'assise congressuale. È ovvio che molti di questi tesserati-fantasma, oltre a non sapere di aderire a Forza Italia, non sanno neppure che questa sera ci sarà il congresso».
Rincara la dose l'ex assessore Laudicino. «È impressionante vedere l'esatta coincidenza tra i nominativi di coloro che sostennero l'anno scorso la lista civica Centro Idee per Pachino creata dalla stessa persona che ora sarà indicata come coordinatore forzista, e quelli che hanno aderito al partito azzurro. Viene quasi il dubbio che i nominativi siano stati pari pari copiati per incrementare le adesioni». «Dopo la nomina degli amministratori rosolinesi da parte del sindaco - hanno affermato i tre esponenti azzurri - - ora anche FI si adegua inviando un commissario di Rosolini di nome e di fatto. Vorremmo ricordare ai vertici del partito che proprio Tino Di Rosolini è il responsabile del fallimento forzista pachinese e che il suo valore aggiunto in loco è pari a zero, tanto quanto il suo risultato elettorale». Un'ultima critica a Peppe Giliberto: «Dice di essere stato lontano dalla politica ma non è così dato che ha fatto parte della giunta Campisi con l'assessore di sua fiducia Casto».
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 20-07-2007 - Categoria:
Politica