PACHINO - Pronta a partire la nuova annata per i produttori di pomodoro dell'area Igp del comprensorio pachinese. La crisi economica morde, eccome, anche in questo settore. Le incognite per l'annata 2011-12 non sono poche a partire dalle difficoltà che trovano non poche realtà dell'area a programmare l'attività lavorativa. Il problema principale, l'incognita più preoccupante, rimane il livello di prezzo che il singolo produttore riesce a spuntare. Spesso, anche a Pachino e Portopalo, si assiste al fenomeno della crescita tra produttore e acquirente finale, con incrementi notevoli a danno della parte iniziale e finale della filiera. Per alcuni addetti ai lavori, occorre unirsi e consorziarsi per evitare le intemperie del mercato, come suggerito a più riprese dal Consorzio Igp «Pomodoro di Pachino».

Altri, invece, ritengono che anche da soli si possono ottenere buoni risultati, a patto di programmare la stagione produttiva senza voglia di strafare, puntando sempre e soltanto sulla qualità del prodotto. «È un momento molto difficile - afferma Pino Taccone, imprenditore del settore agricolo - e gli interrogativi superano abbondantemente le certezze. I costi salgono sempre più, come le tasse che chiede lo Stato. Di questo passo stiamo arrivando al punto in cui non c'è ritorno». Imprese sempre più in difficoltà, anche per le esposizioni contratte con gli istituti di credito. I margini di manovra si riducono sempre più. Il ciliegino, in tutte le sue specialità, resta uno dei prodotti più ricercati dal turisti che si sono recati a Pachino e Portopalo nella stagione turistica.

SERGIO TACCONE