Tre scuole rifiutano Vendicari

Monta l'attenzione sui rischi connessi a una poco probabile diffusione dell'influenza aviaria dalla nostre parti. Le migrazioni degli uccelli acquatici aumentano il rischio di contagio dell'influenza aviaria e, infatti, si è notato che il virus influenzale, viaggia particolarmente da est ad ovest sulle stesse rotte migratorie, assieme agli animali migratori. «Che l'influenza aviaria avanzi in Europa - ribadisce Fabio Cilea della Lipu di Priolo - era un dato abbondantemente scontato ed è presente in Romania, Bulgaria, Turchia e Russia. Ma non si hanno notizie della sua diffusione in Italia». L'Oms (Organizzazione mondiale della sanità, una delle più importanti agenzie dell'Onu) ha lanciato un anno fa l'allarme per una possibile mutazione del virus e un suo ricombinamento con quello dell'influenza umana.
«Purtroppo che si parli sui giornali di influenza aviaria - ha proseguito Cilea - ha diffuso un certo allarmismo e sono arrivate disdette per gruppi di alunni, perché i genitori sono allarmati».
Questo è successo per alcuni gruppi di studenti, ma non solo. Esattamente tre, che dovevano visitare la riserva naturale orientata di Vendicari, l'hanno rinviata. Un episodio che si è ripetuto anche per cinque scuole che hanno preso altro tempo prima di autorizzare la visita ai pantani della riserva delle Saline di Priolo. L'allarme è scattato anche per le scuole che avrebbero dovuto partecipare, oggi al Biviere di Lentini, alla manifestazione organizzata dalla Ripartizione Faunistico Venatoria di Siracusa e denominata la «Giornata Mediterranea della Migrazione».

«E' un allarmismo del tutto ingiustificato perché gli alunni in questo caso, sono chiamati a osservare le specie di volatili al Biviere da una esistenza davvero notevole. «Occorre perciò ribadire - prosegue ancora Cilea - che seguendo i normali canoni di attenzione e le giuste precauzione (guanti monouso e mascherina di protezione), ma soprattutto evitando un contatto diretto cogli animali, non c'è rischio». Va, peraltro, sottolineato che il dottore Giovanni Galante dirigente della Ripartizione Faunistico-Venatoria di Siracusa insieme alla dottoressa Anna Marino dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, nel corso della conferenza di servizi, organizzata per fare il punto sui rischi dell'influenza aviaria hanno tenuto a sottolineare che il rischio che questo virus, possa diffondersi in Sicilia è al disotto dell'uno per cento (1%). Per la Lipu nazionale che ha diffuso le sue linee d'azione, si tratta di chiarire per bene i rischi ed a questo proposito viene suggerito come misura prioritaria, che le persone evitino drasticamente il contatto, con gli animali selvatici: ecco perché in molti casi e in molti paesi, proprio per i rischi connessi con l'aspetto venatorio la caccia è stata chiusa. Vanno evitate, comunque, le manipolazioni degli animali vivi e si deve riuscire ad avviare una serie di controlli che, naturalmente, non devono avere carattere episodico. Sotto il controllo che presumibilmente il ministero della Salute, dopo il vertice di ieri, affiderà al prefetto, queste misure possono di sicuro essere attivate, dalle guardie venatorie ma anche dalla Polizia ambientale e da quella Sanitaria della Provincia regionale.

Giuseppe Benanti
Fonte: LaSicilia.it il 14-10-2005 - Categoria: Cronaca

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