NOTO - Immediata replica dell'assessore regionale al turismo Fabio Granata alle critiche che gli hanno mosso il consigliere regionale Roberto De Benedictis e il coordinatore dei Verdi Iuvara a proposito della bocciatura dell'emendamento che avrebbe dovuto fermare le trivellazioni nel Val di Noto. L'assessore regionale ripercorre le fasi della questioni e come si è arrivati alla votazione, a scrutinio segreto, del famigerato emendamento che ha vanificato il suo sforzo di far revocare la concessione alla società americana che, per effetto di un precedente decreto di autorizzazione, può continuare le ricerche di idrocarburi nel Val di Noto. "Le dichiarazioni di Roberto De Benedictis e dei Verdi, rispecchiano vecchie e strumentali logiche d'appartenenza, oggettivamente utili alla Panther Oil, guardandosi bene dal chiedere le dimissioni di Pagano. La norma che allargava a tutti i siti Unesco il divieto alla ricerca petrolifera è stata contrastata oltre che da ampia parte di Forza Italia, dai vertici all'Ars del partito di De Benedictis: Lillo Speziale, capogruppo e Vladimiro Crisafulli, vicepresidente a Palazzo dei Normanni. Il presidente Cuffaro ha pienamente sostenuto la norma invitando il Parlamento ad esprimersi liberamente e alla luce del sole, quindi senza il bisogno di ricorrere all'imboscata del voto segreto. A quel punto undici parlamentari tra i quali Sbona e Confalone della nostra provincia, lo stesso Crisafulli e, incredibilmente, l'assessore dei BB.CC.
Pagano, chiedevano il voto segreto. Purtroppo questo travolgeva l'articolo per dinamiche che andavano oltre il tema, ma che gli spregiudicati richiedenti il voto segreto utilizzavano cinicamente. Subito Pagano è stato sbugiardato dall'Unesco attraverso l'autorevole intervento di Ray Bondin, commissario Unesco e responsabile del riconoscimento per il Val di Noto. D'altronde il presidente Cuffaro, al mio fianco, non solo dichiarava di voler approvare la norma, ma ribadiva che la sospensione decisa in giunta per le ricerche in atto e di ogni nuovo permesso, resta pienamente valida e operativa, a differenza di ciò che stancamente De Benedictis continua a ripetere. L'aspetto più inverosimile è l'accusa di protagonismo a fini elettorali che mi si muove, come se quattro anni di gestione dei beni culturali siciliani non mi avessero sempre visto coerente e intransigente sui temi della difesa del patrimonio culturale e ambientale. In questo De Benedictis e i Verdi pensano come agiscono, forse perché ancora convinti che la tutela e la salvaguardia culturale siano patrimonio esclusivo della sinistra, quando invece i grandi temi della lotta alla mafia e della difesa dell'identità rappresentano la condizione indispensabile per una nuova consapevolezza culturale della nostra classe dirigente, per costruire una Sicilia migliore. A proposito:come mai De Benedictis e il sig. Iuvara dei Verdi (che non ho l'onore di conoscere), gli stessi "Comitati" e Legambiente non hanno
chiesto, né chiedono le dimissioni di Pagano? L'opinione pubblica valuti e tragga le dovute conclusioni". Fin qui l'assessore regionale Fabio Granata sull'antipatica questione «trivellazioni» che lo sta coinvolgendo. Una questione per la quale non è intenzionato a dimettersi dal suo mandato.
Fonte:
LaSicilia.it il 08-08-2005 - Categoria:
Cronaca