PORTOPALO - Coinvolgere i portopalesi e le forze istituzionali per discutere pubblicamente il blocco del porto turistico. A chiederlo sono in tanti. Il timore è che «Port-one» resti un'utopia, dimostrazione di una realtà da «vorrei ma non posso». Emilio Gregori, titolare di un'attività nel settore turistico, auspica a breve termine la convocazione di un Consiglio comunale aperto agli interventi del pubblico. «Molteplici giudizi ed espressioni in politichese non serviranno ancora una volta perché le intenzioni rimarranno tali. Non capisco perchè non viene organizzato, e presto, un dibattito nell'aula consiliare, magari con la presenza degli imprenditori che, a dire di qualcuno, sono intenzionati a realizzare l'opera. Intenzione, perchè tale rimane, copia delle tante barzellette che si sentono in questo paese».
Per Sebastiano Petralito, ex consigliere comunale, «nel lontano aprile del 2007 l'amministrazione comunale di allora dichiarava che fra sei mesi avrebbero dovuto iniziare i lavori, utilizzando così quei famosi tre milioni di euro concessi dalla Regione siciliana. A questo punto i portopalesi vorrebbero conoscere il vero motivo: perché da diversi anni è stato dichiarato che i lavori del porto stavano per iniziare in quanto l'iter burocratico era andato a buon fine? Quali sono adesso effettivamente le problematiche del ritardo relative all'approvazione di questo benedetto porto, di cui tutti si aspettano la realizzazione? Perché non si chiede alla nostra deputazione regionale un impegno per una risposta concreta in tempi brevi?» Tanti gli interrogativi posti legittimamente da Petralito. L'ingegner Franco Nobile, progettista e responsabile della Fn Progettazione, che dovrà realizzare il porto turistico, cita il romanzo, «Il porto delle nebbie». Nobile aggiunge, inoltre, che «almeno per il momento sussiste ancora la nostra volontà di realizzare il porto, non dimenticando però che sono passati già cinque anni dall'avvio del progetto. E tutto ha un limite». Si conferma così uno stato quasi di frustrazione rispetto ad un procedimento burocratico che sembrava concluso e che è stato rimandato indietro. Una marcia del gambero che qui, nel paese più marinaro della provincia, non piace a nessuno.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 16-04-2011 - Categoria:
Cronaca