Udc, "frattura" insanabile nel partito. L'ex assessore Ciavola sbatte la porta
PACHINO - (aru) Si spacca l'Udc a Pachino, L'ex assessore e più volte consigliere comunale Giuseppe Ciavola, esponente dei "centristi", lascia il partito rimproverando ai suoi ex alleati di essersi troppo appiattiti sulle posizione del sindaco Sebastiano Barone. Una rottura che arriva dopo che nei giorni scorsi era circolata negli ambienti politici locali la notizia di un documento di sfiducia nei confronti di Barone redatto dallo stesso Ciavola e non condiviso dai suoi ex amici di partito. Su questa vicenda Ciavola fa alcune precisazioni. "Non ho mai proposto - ha detto Ciavola - una raccolta di firme per sfiduciare il sindaco, in quanto non è mia intenzione di fare del sindaco Sebastiano Barone una vittima, ma bensì un documento dove si invitava il primo cittadino a prendere atto del suo fallimento politico. Colgo quindi l'occasione per tranquillizzare quanti nel mio ex partito in questi giorni si sono preoccupati e agitati ricordandogli, che in politica come nella vita prima di essere dirigenti di partito, consiglieri comunali o assessori bisogna essere uomini". Un richiamo quello di Ciavola ai suoi ex alleati che fino a qualche mese fa dall'opposizione criticavano duramente l'operato del primo cittadino e che oggi invece facendo parte della maggioranza si sono schierati in difesa di Barone per mantenere i loro posti in giunta.
"Non è un caso - continua Ciavola - che proprio l'Udc in questi primi tre anni di amministrazione abbia cambiato ben dieci assessori. Di questi più della metà non sono mai stati candidati alle comunali e non si sono mai spesi per il partito e senza voler offendere nessuno a livello amministrativo hanno dimostrato la loro incapacità. Forse l'unico timore che hanno è legato alla perdita della ghiotta indennità di mille e trecento euro che spetta ad un assessore che li porta a mettere in secondo piano i problemi della città condividendo a volte anche le scelte sbagliate del sindaco". La dura requisitoria dell'ex esponente dell'Udc coinvolge anche il sindaco Sebastiano Barone, "reo" di non avere approfittato dell'ampia maggioranza in consiglio comunale per risolvere i problemi della città. "Credo che Barone - continua Ciavola - si possa considerare un sindaco fortunato perch‚ sull'onda del successo elettorale del centro destra è stato eletto al primo turno ottenendo una maggioranza di ben diciassette consiglieri comunali su venti. Ma nonostante ciò i risultati sono visibili a tutti con una città abbandonata a se stessa dove nessuna opera pubblica è stata realizzata. Dunque se qualcosa non ha funzionato questo il sindaco non lo può imputare solo ai responsabili dei partiti". Intanto dall'Udc non arriva nessuna presa di posizione nei confronti di Ciavola anche se durante una riunione i "centristi" hanno deciso di tentare una ricomposizione della frattura con Ciavola, che ha anche annunciato che per il futuro è pronto a scendere in campo con una lista civica che vada al di la delle logica degli schieramenti e dei partiti.