PACHINO - La crisi politica interna all'Udc sembra volgere alle battute conclusive. Il gruppo dei cinque consiglieri comunali, che fanno riferimento a Giuseppe Ciavola e a Sebastiano Cicciarella, hanno dalla loro anche il segretario provinciale dell'Udc, Pippo Gianni, che avrebbe già manifestato al sindaco la posizione della segreteria siracusana del partito: ritirare le deleghe all'assessore Giuseppe Giliberto e prevedere in tempi brevi l'ingresso di un nuovo esponente del gruppo di centro. Per l'assessore al commercio, l'unico rimasto nell'esecutivo cittadino dopo il rimpasto estivo, si avvicina pertanto il capolinea all'interno della giunta. Nell'ultimo fine settimana ed anche nella giornata di ieri il pressing nei confronti del sindaco Barone, per indurlo a dimissionare l'assessore Giliberto, è proseguito ad oltranza con telefonate ed incontri che alla fine avrebbero determinato la decisione che il primo cittadino a questo punto potrebbe prendere all'indomani dell'entrata in vigore dello statuto comunale, ovvero il prossimo 24 novembre. "Non ho niente da dire - ha affermato ieri pomeriggio l'assessore Giliberto - anche se la situazione sembrerebbe ormai definita. Per adesso devo ribadire che l'iniziativa nei miei confronti del gruppo di Ciavola e Cicciarella è solo ed esclusivamente di natura personale e non politica".
A questo punto diventa più che realistica l'ipotesi di chiedere la sfiducia del vice presidente del civico consesso, Salvatore Francavilla, palesata nei giorni scorsi dal consigliere Angelo Dell'Ali. I numeri necessari tuttavia, da una veloce disamina del quadro politico locale, sarebbero favorevoli al vice presidente. La sfiducia infatti per passare necessita dei voti di tredici consiglieri comunali su venti. A breve intanto ci sarà il rientro nella maggioranza di Alleanza Nazionale. Il ritorno del partito di destra è già stato discusso a Siracusa dal commissario provinciale di An, Fernando Cammisuli, insieme con gli altri esponenti della Casa delle Libertà. Emanuele Rotta in una riunione tenutasi ieri ha posto dei paletti ben precisi. "E' chiaro che il nostro ingresso va discusso nell'ottica di un programma ben preciso - afferma l'ex vicesindaco - ed è palese che Pachino non può continuare con l'anomalia di un centro-destra senza An, che ha dato un apporto importante alla vittoria di Barone alle amministrative del 2001. Le indicazioni espresse da Cammisuli a Siracusa accelerano decisamente questo processo di rientro in giunta del nostro partito. Staremo fiduciosi ma siamo fiduciosi".
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 11-11-2003 - Categoria: Cronaca
Quando il Sindaco si fà mettere "i piedi in faccia" è continua a prendere ordini sulle sue esclusive prerogative di legge viene voglia di gridare allo scandalo politico e non solo. Oramai è chiaro che qualcuno che si annovera nella più triste tradizione storica politica e sociale di questa bella realtà continua a dettare legge e a "governare" di fatto questo paese. Ma come si fà a non ribellarsi a questa condizione che è palesemente ascrivibile nei ranghi bassi dell'intimidazione. A me importa molto che questo paese "non" viva questa triste condizione. Ma è oramai certo(purtroppo) che anche chi dovrebbe analizzare e contrastare compiutamente quanto gli succede attorno vive una visibile fase di co-associazione e palese integrazione alla sostanziale sudditanza psicologica etico morale della situazione ambientale. La prova provata sono i complimenti alla grande famiglia che allarga ogni giorno di più il suo potere su questa triste situazione della gestione politica e amministrativa locale.Pertanto invito l'assessore in questione a tenere duro perchè dalla sua ha tutte le ragioni di legge. E invito tutti gli assessori che sono stati fino ad ora sostituiti inopinatamente di appellarsi alla legge vigente in materia. Infatti è notizia di questa mattina: ed è stata emessa in provincia di Trapani. Dove un Sindaco che non aveva "sfiduciato personalmente" due assessori che per questo erano stati costretti ad abbandonare il loro mandato, si trova oggi per "sentenza" costretto a reintegrare nella loro carica i due assessori.(questa è la seconda sentenza in Italia) La motivazione formale e giurisprudenziale della sentenza è stata chiara: la loro estromissione non avveniva per la cessazione della fiducia del Sindaco nei loro confronti: ma per manifeste pressioni politiche esterne alle prerogative che la legge gli attribuisce.(al Sindaco) La stessa identica cosa che stà avvenendo a Pachino da quando sono iniziate e sorte tutte queste anomale sollecitazioni politiche che mi sembra di avere già sottolineato in passato. Ora, se il Sindaco di Pachino ha motivato la cessazione del rapporto dei suoi assessori perchè è venuta meno il rapporto di fiducia ha agito "furbescamente" secondo la legge. Ma se non l'ho fatto: allora gli assessori estromessi potrebbero richiede,per legge, la reintegrazione nel loro ruolo originario. Ma se anche il Sindaco lo avesse fatto( se cioè avesse formalmente sfiduciato gli assessori) deve rendersi conto che ha commesso un ingiusto e personale errore. dieri meglio karakiri imposto. Perchè ciò appalesa, oramai, che è nelle mani di questi signori che gli stanno facendo tagliare i ponti con la città che lo ha votato e perdere l'amicizia personale con tantissime persone. Alla fine della legislatura sarà cosi mal ridotto che non sò se sarà in grado di avere il coraggio di farsi vedere in giro. Sindaco ribellati se hai un minimo di pudore etico-morale a questa situazione che ti vede ostaggio. Ma sopratutto rispetta la legge che ti ha permesso di essere votato ed eletto Sindaco di tutti i cittadini di Pachino..... Ma questa si sà è prerogativa dei più coraggiosi...... Buona crispellata a tutti!!!!
Dall'Alto del Campanile della Chiesa Madre.(simbolo visibile del degrado di Pachino) Dove non so se scegliere il lato destro o sinistro tanto sono tutte e due pericolanti ma messi in sicurezza e puntellati. Ma sempre lassù rimango a ricordare le misere storie degli uomini politici locali..ma con grande.. pena nel profondo del cuore... Cordiali Saluti. Spiros