MARZAMEMI - Lo stile ottocentesco di piazza Regina Margherita a Marzamemi, rovinato dalla moderna costruzione dell'Ufficio postate, vero e proprio scatolone in cemento posto accanto alle «casuzze» dei pescatori ed al palazzo di Villadorata riceve da tempo le attenzioni del Comitato «Pro Marzamemi» diretto da Pasquale Aliffi. Dopo una prima lettera indirizzata alla sede centrale di Poste italiane ed alla Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali, Paquale Aliffi è tornato a scrivere ai due enti in indirizzo, riproponendo la questione della possibile «antichizzazione» del prospetto dell'Ufficio postale in modo da renderlo idoneo al contesto. «Il recente restauro del palazzo delle poste a Marzamemi rappresenta di certo un'occasione perduta. Sarebbe infatti stato sufficiente, nel contesto dei lavori di restauro avanzare richiesta non soltanto per motivi di pubblica utilità che hanno consentito il rifacimento della facciata sempre con tecniche moderne, chiedere l'utilizzo di speciali tecniche di intonaco che avrebbero reso l'ambiente circostante più conforme allo stile della borgata». Aliffi con la nuova missiva chiede ora di voler riprendere in considerazione l'ipotesi di eliminare gli infissi in alluminio conformandosi in tal modo anche agli indirizzi della Soprintendenza di Siracusa e ciò per mitigare l'impatto paesaggistico ambientale, oltre che a voler usare una coloritura di intonaco più conforme all'ambiente circostante. Identica richiesta è stata inviata anche alla Curia vescovile di Noto per il rifacimento della facciata della chiesa di San Francesco di Paola esistente nella piazza. Aliffi in merito a tali richieste si è dichiarato fiducioso che gli enti preposti possano accogliere le istanze.
Da considerare poi un altro problema. Poste italiane da qualche tempo ha deciso di ridimensionare la sua attività nella borgata. Il piano superiore dell'edificio che ospita l'ufficio postale è da tempo stato messo in vendita, mentre gli sportelli di Poste italiane rimangono aperti solo a giorni alterni. La politica di contenimento dei costi ed il numero limitato di conti Bancoposta sono stati infatti determinanti nella decisione di ridurre le giornate di apertura. Il funzionamento normale sarà invece rispettato durante i mesi estivi. Nonostante il presidente del Comitato «Pro Marzamemi» si sia dichiarato soddisfatto del provvedimento di limitazione delle funzioni dell'ufficio postale, cosa che ha scongiurato il pericolo di chiusura totale, sono in molti i cittadini che protestano. Marzamemi infatti costituiva una valvola di sfogo nel caso di sovraffollamento degli sportelli a Pachino, sia nella sede centrale che nella succursale di via Pascoli. Erano in molti gli utenti infatti che, constatato l'affollamento, preferivano recarsi nella succursale della borgata. «Ci costringono a fare la fila, -ha affermato un imprenditore agricolo con alcuni bollettini in mano- non sanno che il nostro tempo è prezioso. Ci tolgono tutto, ora anche la posta. bisognerebbe comunque mettere degli avvisi anche perché la chiusura a giorni alterni rischia di spiazzare chi decide di rivolgersi agli sportelli di Marzamemi per poi trovarli chiusi».
Va ricordato comunque che nei primi due giorni del mese gli uffici della borgata rimarranno aperti, mentre nei restanti giorni il servizio sarà garantito a giorni alterni. Nei tre mesi estivi invece tutto tornerà regolare.
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 24-01-2006 - Categoria: Cronaca