Un aiuto economico per i più bisognosi: 70 le domande
PACHINO - Riparte il servizio di assistenza economica rivolto alle persone in difficoltà. Lo ha reso noto l'assessore ai Servizi Sociali Rosario Sultana. Si tratta di un'iniziativa rivolta agli strati sociali più disagiati che prevede il rilascio di contributo in cambio di prestazioni lavorative di utilità pubblica. «Attraverso questo servizio, riproposto dopo i soddisfacenti risultati conseguiti la scorsa stagione estiva - afferma l'assessore Sultana - l'amministrazione comunale garantisce un sostegno economico ai cittadini bisognosi, soddisfacendo le loro richieste senza tuttavia fornire un contributo a fondo perduto. Per questo motivo, quindi, una minima assistenza economica viene rilasciata in cambio di attività lavorative di utilità collettiva.
L'obiettivo - ribadisce - è quello di evitare assistenzialismo a pioggia e di rispettare nel contempo la loro dignità sociale». Questa iniziativa, che sta riscontrando risposte positive presso l'utenza, è supportata da un finanziamento regionale. Sono circa settanta i cittadini che hanno presentato istanza al Comune per beneficiare di un sostegno economico. La distribuzione delle attività lavorative tiene conto di alcuni criteri. Pertanto, oltre alla primaria classificazione tra maschi e femmine, all'interno di ogni gruppo vengono considerati le condizioni di salute per il tipo di prestazione lavorativa da assegnare e il livello di disagio sociale. Gli individui di sesso maschile, che godono di buone condizioni fisiche, in qualità di operai lavorano a fianco delle squadre di dipendenti dell'Ufficio Tecnico comunale.
Il servizio prestato consiste in semplici lavori di carattere edilizio, come ad esempio interventi al cimitero o la pittura di alcuni cancelli del palazzo comunale. Parte delle donne, invece, viene impiegato come personale ausiliario all'Asilo Nido. Inoltre, sia donne che uomini, assistono persone anziane o disabili. Il pagamento avviene a conclusione dell'attività lavorativa prestata. Le condizioni contrattuali prevedono ottanta ore lavorative, distribuite in 30 giorni.
Fonte: LaSicilia.it il 17-12-2002 - Categoria: Cronaca