Continuano a far parlare di sé le trivellazioni alla ricerca di petrolio che sono state autorizzate dall'assessorato all'industria della regione Sicilia. Da allora (le autorizzazioni furono concesse nel marzo 2004) sono state moltissime le voci che si sono levate a difesa dei territori e contro le ricerche di idrocarburi. Nella zona sud la preoccupazione è dovuta maggiormente al fatto che uno dei luoghi previsti per le ricerche coinvolgeva la foce del Tellaro. Ma la protesta a poco a poco si è espansa a macchia d'olio poiché si temeva una dequalificazione da parte dell'Unesco di tutta la zona interessata. La zona sud della provincia di Siracusa infatti fa parte della World Country List ed è stata dichiarata patrimonio dell'umanità. "Lo scorso 9 aprile, -ha dichiarato il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo, una delle più acerrime avversarie delle ricerche- presidenti di provincia, sindaci, assessori provinciali, deputati studenti ecc. si sono schierati in massa contro le ricerche di idrocarburi.
Nonostante ciò la Regione continua nel suo silenzio. Tutti parlano del potenziale pericolo, le televisioni nazionali, i quotidiani, i movimenti, ma al momento non si è ancora visto uno straccio di documento da parte della giunta Cuffaro volto a revocare le concessioni rilasciate alla Panther Oil. C'è chi afferma con certezza, - ha continuato la Ignaccolo- che ai primi di giugno l'impresa inizierà a trivellare. Ma cosa si aspetta? Forse che succeda l'irreparabile?". Il problema forse all'inizio è stato sottovalutato, ma da qualche tempo la questione è sotto i riflettori delle cronache. "Solo un'azione di forza decisa e compatta -ha concluso Ignaccolo- può far recedere la Regione". Il territorio della zona sud da tempo ormai ha fatto una precisa scelta che è in senso opposto a quella dello sviluppo industriale, ma volto ad assecondare la naturale propensione all'agricoltura ed al turismo.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 20-05-2005 - Categoria:
Cronaca