Un centro per rifugiati, cinque chiedono asilo

PORTOPALO - Provengono dal Togo, sono tutti richiedenti asilo ed in attesa che la loro domanda giunga a definizione. Sono gli ospiti del Centro di Accoglienza per Rifiugati e Richiedenti Asilo, attivato da qualche mese a Portopalo e gestito dalla Cooperativa Sociale "Karol Wojtyla". A questo proposito è stata stipulata una convenzione con il Comune di Portopalo che ha presentato la relativa richiesta di finanziamento, poi accolta, al Ministero degli Interni. I cinque cittadini africani, di età compresa tra i 35 e i 25 anni, sono già stati ascoltati dalla commissione centrale. Annarita Giarratana è la direttrice del centro. "Oltre a quello dell'accoglienza - afferma la dottoressa Giarratana - c'è anche un aspetto di integrazione che portiamo avanti. Abbiamo attivato i canali presenti nella legge Bossi-Fini. Gli ospiti del centro sono tutti diplomati, parlano correttamente il francese e l'inglese e adesso cominceranno le lezioni per apprendere la nostra lingua".

La direttrice ha già preso contatti con il settore scolastico locale. "Un valido supporto - dichiara - è già arrivato dalla parrocchia, grazie alla sensibilità e disponibilità mostrata dal parroco, don Palacino, che ci ha regalato un ping pong e un biliardino per l'aspetto ricreativo, cominciando ad inserire i ragazzi nelle attività sportive che si svolgono al campo dell'oratorio". Il centro, una casa su due piani, può ospitare fino ad un massimo di 15 persone. Il personale della cooperativa garantisce un'operatività diurna e notturna. Dei cinque ospiti, quattro sono musulmani, uno è cattolico. Fin quando non sarà completata la procedura per il riconoscimento dell'asilo non potranno svolgere un'attività lavorativa. "Intanto - prosegue la direttrice - abbiamo messo su un laboratorio di lettura, con una rassegna stampa di quotidiani nazionali e locali. Siamo dotati anche di antenna parabolica". La situazione politica in Togo vede al potere il presidente Faure Gnassinbe, figlio di Eyadema che nel 1967 instaurò un regime totalitario, detenendo un potere assoluto per 38 anni. L'approccio dei residenti all'avvio di questo progetto non è stato dei migliori. "All'inizio venivano visti con un certo distacco, anche con diffidenza, - sottolinea Annarita Giarratana - aspetti che adesso sono scomparsi grazie soprattutto all'azione di sensibilizzazione svolta da Don Palacino".

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 15-06-2006 - Categoria: Cronaca

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