Un Consiglio sul porto

PORTOPALO - Si terrà venerdì nell'aula consiliare del comune di Portopalo una seduta aperta del consiglio comunale dove si affronterà il problema dell'insabbiamento dell'area portuale che sta mettendo in serio rischio la tenuta del più importante settore economico locale. La proposta, lanciata dal capogruppo di maggioranza Agostino Campisi, è stata recepita dagli altri consiglieri comunali. «Il problema è serio e non da ora.
- ha affermato Campisi - L'amministrazione comunale in carica non ha nulla da farsi rimproverare poichè da mesi e mesi si cerca di smuovere l'elefantiaca burocrazia regionale che ha paralizzato tutto mettendo a repentaglio la tenuta del settore marinaro dal quale dipende gran parte dell'economia locale». Campisi fa riferimento alle previsioni di alcuni pescatori che parecchi anni prima avevano ipotizzato questa situazione.

L'insabbiamento è ormai esteso ad un largo tratto del porto. «Continuando di questo passo - afferma il capogruppo di maggioranza - si rischia di ritrovarsi con metà dell'area portuale del tutto inutilizzabile». L'amministrazione comunale, proseguendo il tira e molla tra l'assessorato regionale competente ed il genio civile per le opere marittime di Palermo, ha scelto di seguire la strada dei privati contattando un'impresa disposta ad effettuare il dragaggio del porto. Le condizioni meteo, con il forte vento che soffia da qualche giorno a Portopalo, hanno reso praticamente impossibili i prelievi della sabbia per i carotaggi, fase preparatoria del dragaggio che dovrà restituire una parte del porto alla piena fruibilità. Alla seduta consiliare di dopodomani sono stati invitati gran parte dei componenti la deputazione nazionale e regionale, oltre alle massime autorità civili. «Non è possibile ritrovarsi ad aspettare ancora - ha aggiunto Edmondo Pisana, presidente del consiglio comunale di Portopalo - perchè qui la seconda marineria di Sicilia rischia di trovarsi senza porto.

Una situazione vergognosa che deve finire nel più breve tempo possibile». E non sono escluse azioni di protesta a Palermo qualora non si trovino soluzioni a breve termine. Al cantiere navale di Salvatore Burgaretta, che sta pagando a caro prezzo l'insabbiamento del porto, il clima è piuttosto mesto.
Un peschereccio è rimasto bloccato nei pressi dello scalo di alaggio. Il proprietario, fiaccato dalle condizioni nefaste di quest'area, sta seriamente meditando di chiudere la sua attività. Ieri al cantiere abbiamo incontrato la moglie di Burgaretta, Giusi Vella. «Siamo in attesa che tutto si sblocchi nel più breve tempo possibile - afferma - e nel frattempo tutto si complica perchè le barche sono sempre più restie a tirare».
Fonte: LaSicilia.it il 05-02-2003 - Categoria: Cronaca

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