PORTOPALO - «E' singolare che un deputato regionale non trovi di meglio che scagliarsi contro il sottosegretario Bono e, indirettamente, contro il nostro festival di cortometraggi che ha dimostrato di avere le carte in regola per ritagliarsi uno spazio significativo in ambito culturale, in grado di valorizzare la zona sud come fanno altre manifestazioni, tra le quali il festival del cinema di frontiera». Il sindaco Fernando Cammisuli non perde il suo aplomb, difende le scelte del Ministero e il sottosegretario Bono che ha creduto nel progetto vincente del «Cortopalo Film Festival». Il primo cittadino di Portopalo sottolinea proprio questo aspetto. «Finanziando il nostro festival di cortometraggi il Ministero ha fatto una scelta strategica, premiando l'originalità del Cortopalo. I risultati hanno ribadito la bontà di questa scelta. Tirare in ballo questioni etico-culturali o parlare di casi di malapolitica è semplicemente risibile». Cammisuli si dice sorpreso per l'acredine mostrata da alcuni dello staff del Cinema di frontiera nei confronti del Cortopalo. «Per due anni abbiamo dato il nostro contributo al festival del cinema di frontiera, staccandoci solo per motivi organizzativi e quando abbiamo compreso che c'era troppo sbilanciamento su Marzamemi, con Portopalo relegato ad un ruolo marginale.
Tengo a ricordare inoltre che al Cortopalo è stato premiato Sebastiano Gesù che del Cinema di frontiera è uno degli organizzatori. Non capisco pertanto il motivo dell'astio nei nostri confronti». Che la scelta del sottosegretario Bono sia stata azzeccata per Cammisuli lo confermano i dati. «Nella prima edizione del Cortopalo abbiamo avuto presenze consistenti nelle strutture ricettive del nostro territorio, - aggiunge Cammisuli - la piazza piena di pubblico in tutte e tre le serate, lavori artistici di alta qualità, secondo il parere unanime degli addetti ai lavori e degli attori intervenuti, ospiti di prestigio del settore culturale e un sito web che in appena un mese ha totalizzato oltre 35.000 contatti». E sull'ultima edizione del festival del cinema di frontiera Cammisuli aggiunge. «La cifra di 20.000 presenze è stata data dagli organizzatori, quindi lascia un po' il tempo che trova». Cammisuli si dice sorpreso anche per la presa di posizione del presidente dell'Apac, Gullotta. «Mischiare l'associazione anticrimine con polemiche prettamente politiche non mi sembra una scelta felice - aggiunge Cammisuli -. E' molto positivo per il territorio che vi siano più manifestazioni di rilievo, ciascuna con le sue caratteristiche. Ricordo che il cinema di frontiera è stato finanziato da una giunta comunale e da un assessorato regionale di centro-destra. Gridare allo scandalo mi pare giustificato solo dalla voglia di fare polemiche inutili attaccando il sottosegretario Bono che tanto si è prodigato per questo territorio in tema di eventi culturali di prestigio nazionale ed internazionale».
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 01-09-2005 - Categoria:
Cronaca