PORTOPALO - Un gatto incaprettato. E non si tratta di un micio randagio, ma di una bestiola di razza, un siamese, si presume rubato. E' il messaggio intimidatorio recapitato al consigliere comunale di maggioranza Corrado Scala. La macabra missiva è stata trovata da Scala davanti l'uscio di casa poco prima dell'una, quando il politico stava rientrando a casa dopo aver trascorso la serata fuori. Il consigliere ha immediatamente avvisato le forze dell'ordine spiegando l'accaduto: così sul posto sono intervenute non solo polizia e carabinieri del posto, ma anche la Scientifica (per i rilievi del caso) e la Digos.
Il primo sospetto, infatti, è che l'intimidazione sia collegata all'attività politica di Corrado Scala, anche se durante la notte si è fatta spazio un'altra teoria, che al momento pare essere più accreditata: quella della minaccia mirata a bloccare l'attività di denuncia contro il crimine che di recente ha visto Scala in prima linea. Il consigliere comunale si è scagliato contro una sequela di furti in abitazione, portati a termine anche con i padroni in casa, e che sta allarmando la popolazione locale. Scala si è pubblicamente espresso con toni duri nei confronti degli autori dei furti, richiedendo a gran voce una intensificazione dei servizi di controllo del territorio ed una maggiore attenzione anche da parte degli stessi cittadini. Secondo gli investigatori non sarebbe da escludere che il «messaggio» sia stato un modo per convincere Scala a demordere dalla sua posizione «anti-crimine». Ma Corrado Scala non ne ha alcuna intenzione. «Non sarà un atto così vile a indurmi a tirarmi indietro. Fino ad oggi, da quando sono consigliere comunale, ho lavorato per la città e intendo continuare a farlo senza vincoli di intimidazioni. Pertanto continuo per la mia strada». Al fianco di Scala anche il sindaco Michele Taccone. «Sono solidale con Scala non solo per appartenenza politica ma anche per la sua battaglia. Ora chiedo maggiori controlli: non voglio certo uno stato di polizia, ma è indispensabile una più intensa presenza dei tutori dell'ordine. Ne è pensabile che una simile situazione di degrado possa essere affrontata dal sindaco con la sola polizia municipale. Di recente a Portopalo è un susseguirsi di episodi criminosi, come il danneggiamento di imbarcazioni per arrivare alla vandalizzazione all'Oasi del prete solo per portar a termine i furti di rame».
maria teresa giglio
Fonte:
LaSicilia.it il 25-09-2010 - Categoria:
Cronaca