PACHINO - In merito alla consegna del «Tapiro» al sindaco di Pachino Sebastiano Barone da parte del consigliere dell'Udeur Francesco Guastella, avvenuta durante la seduta del civico consesso, i cinque assessori in carica e cioè Emanuele Rotta, Sebastiano Mandalà, Roberto Valerini, Carmela Capodicasa e Nino Iacono, hanno voluto manifestare la propria solidarietà al primo cittadino criticando senza mezzi termini l'iniziativa.
Questo il comunicato stampa emesso dai componenti della Giunta.
«Esprimiamo piena ed incondizionata solidarietà al sindaco dott. Sebastiano Barone, sia quale persona che quale istituzione, per il vile gesto commesso dal consigliere comunale Guastella che, in dispregio alla sua stessa funzione istituzionale di consigliere comunale, gli ha consegnato un «Tapiro» offendendo, così, l'onore ed il prestigio al cospetto del corpo politico ed amministrativo che il sindaco, la giunta ed i consiglieri comunali tutti rappresentano.
«Quello del consigliere Guastella è un atto indecoroso che, oltre ad offendere le istituzioni ed il sindaco, offende la dignità di tutti i pachinesi che assistono attoniti a continui linciaggi all'onorabilità del sindaco e di tutta la Giunta, con l'intento evidente di mettere «alla berlina» ed esporre allo scherno generale le istituzioni onde screditarle pubblicamente.
«Abbiamo preso atto con piacere che la gente pachinese, presente al consiglio comunale, si è indignata per tale vile atto commesso dal consigliere Guastella che, per altro, ha avuto l'ardire di dichiarare che tale gesto veniva compiuto "in nome di tutta l'opposizione", circostanza, quest'ultima, sulla quale chiediamo un chiarimento dagli stessi così detti oppositori. Confidiamo nell'intervento delle autorità di polizia e giudiziarie affinché si ponga fine a tali infamanti continui atti di discredito ai danni delle istituzioni pubbliche, con la speranza che simili illeciti non si abbiano più a verificare».
Fonte:
LaSicilia.it il 02-03-2005 - Categoria:
Politica
Una istituzione che offende i cittadini
Non voglio entrare nel merito del gesto,inopportuno, che comunque è portatore sano e contiene un effetto boomerang che inevitabilmente ricade, d'accordo o meno conta poco, carissimo Sebastiano: su tutto il consiglio comunale, come istituzione democratica su cui si basa la vita civile di una comunità. Ma voglio,invece,fare una riflessione della incapacità storica di questa comunità a dare amministratori,consiglieri,capaci, nei singoli ruoli:di essere all'altezza del ruolo e compito che ricoprono nella comunità che li ha eletti. Se il Sindaco, nel tempo, a imparato ad odiare la "piazza", questo, di fatto, introduce un elemento di disvalore fra l'istituzione e la collettività. Perchè, non si è mai sentito che una figura istituzionale,quale quella del Sindaco, possa fare simili dichiarazioni pubbliche. E' questo, di fatto, contraddice la stessa figura istituzionale che, nella norma giuridica corrente, pone il Sindaco al di sopra delle parti, brulicanti, e lo introduce come istituzione "terziaria" e rappresentate di tutta la comunità civile. E' in questo senso che và letta questa inopportuna dichiarazione del Sindaco che, di fatto, fa scadere la sua figura e il suo ruolo come rappresentante di tutti i cittadini. Detto questo, mi sembra abbastanza chiaro che ciò è dovuto alla sua personale reazione emotiva, che comprendo:contro le continue sollecitazioni indotte dai partiti e per essi da singoli personaggi che hanno fatto il bello e cattivo tempo: sia in consiglio comunale che nelle passate giunte. Purtroppo, per Lui, il Sindaco ha dato ampia dimostrazione di non essere all'altezza del compito istituzionale, perchè, nel tempo, ci si è accorti che, di fatto, in molte scelte del passate, si è fatto "comandare" in quelle speciali prerogative che, imponderabili e soggettive, avrebbe dovuto difendere fin dall'inizio del suo mandato. Tuttavia, ritengo che, in un simile contesto socio-culturale, neanche un nuovo "Ierone", sarebbe capace, come avvenne nell'antica polis di Siracussay, di mettere d'accordo i vari capi e capetti che si sono arrogati il diritto di creare ripetute e insostenibili fibrillazioni che hanno riprodotto un disvalore che offende,nel suo perdurare storico, tutti i cittadini della comunità sia locale che globale. Dico questo,perchè quando succedono cose di questo tipo: provo,credetemi, una profonda vergogna di esservi nato, in questa città! Ritengo,infine, che la proposta di riformare una giunta composta da tecnici, fatta da Rinascita, è una buona proposta, per portare avanti, fino alla fine: questa incredibile e, speriamo, non ripetibile situazione politica amministrativa locale.
Ma, francamente, devo dirvi che: ci credo molto poco che questo possa realmente avvenire!
E lo dico con cognizione di causa. Poichè, anche quelli che si ritengono di essere le parti migliori di questa realtà locale, quelli che non ridono, quelli che si sentono gli unici rappresentanti possibili: hanno dato ampia dimostrazione, e continuano a darla, di essere affetti della doppia verità, una per la comunità e per il pubblico e una familistica clientelare e strettamente personale.
Giano bifronte, docet!
Dall'alto della "verità" di Albert Camus
Cordiali Saluti. Spiros