Pachino è terra di emigranti. Sono tantissimi infatti coloro che, in tempi non lontani sono partiti alla volta di paesi stranieri, prima fra tutti la Germania, la Francia, ma soprattutto il Canada, l'Argentina ed il Venezuela.
Gli italiani però hanno ricambiato l'ospitalità con la loro operosità, il loro ingegno, il loro spirito imprenditoriale e fattivo che li contraddistingue. In questi giorni si trova in città un pachinese che quarant'anni fa lasciò la sua terra alla volta del Venezuela dove non solo ha reso onore al nome di Pachino, ma oggi rappresenta l'Italia ricoprendo un incarico di rilievo nelle rappresentanze degli italiani all'estero. Si tratta di Ugo Dimartino, presidente del Comites in Venezuela, cioè il Comitato italiani all'estero. Ugo Dimartino ricopre già per la seconda volta il mandato presidenziale, ma questa seconda elezione risulta di più rilevante importanza rispetto alla prima dato che i Comites, già esistenti da almeno 15 anni, hanno assunto da qualche tempo un peso maggiore nella politica estera degli stati, esprimendo pareri vincolanti. Si tratta infatti di organizzazioni ufficiali riconosciute da organi istituzionali quali ambasciate e ministeri degli esteri. A chiarire meglio la sua funzione è lo stesso Dimartino che spiega: "Presiedo una commissione di 16 persone e sono stato eletto a seguito di una votazione che ha interessato tutti gli emigranti italiani in Venezuela. Gli aventi diritto al voto sono circa 46 mila che hanno espresso la loro preferenza per corrispondenza. Certamente coloro che hanno origini italiane sono un numero molto maggiore, ma per diversi motivi gli aventi diritto al voto nei Comites sono in numero inferiore. Va inoltre registrato che delle 46 mila schede votate circa la metà sono state restituite al mittente, a conferma che il meccanismo di voto per posta non è ancora ben collaudato.
La mia funzione, -continua Dimartino- assume una importanza notevole anche a seguito del diritto di voto riconosciuto a coloro che si trovano all'estero. Come si sa infatti dopo anni di battaglie è stato finalmente riconosciuto a coloro che si trovano nei vari paesi in veste di emigranti, di poter esprimere il loro voto nelle elezioni che interessano l'Italia. Lo abbiamo già fatto per i referendum, e lo faremo a breve per le elezioni che riguardano il rinnovo del Parlamento europeo. E' chiaro dunque che ciò comporta una certa influenza politica anche nei Comites. Il presidente infatti può essere considerato come un sindaco o un presidente di una Provincia. Ritengo comunque che il voto degli italiani all'estero non sia una conquista ma solo un giusto adeguamento a ciò che già da tempo avviene per altri stati in cui gli emigranti continuano a sentirsi vicini al loro Paese d'origine anche esprimendo il loro voto. I Comites da sempre rappresentano dei punti di riferimento per coloro che emigrano e che si trovano costretti ad incontrare tutte le difficoltà che comporta lasciare la propria terra per stare in un paese straniero. Le nostre attività sono finalizzate a salvaguardare i diritti, le tradizioni, il valore aggiunto che viene portato al paese ospitante. Il Venezuela ad esempio, -continua Dimartino- ha beneficiato moltissimo del lavoro degli emigranti. Basti considerare che almeno la metà degli italiani che si trovano in quel posto sono degli imprenditori. Questo dovrebbe far capire quale valore ha avuto nell'economia di quel paese la nostra presenza. Unico neo va riscontrato nello scarso aiuto che la regione siciliana apporta a queste organizzazioni. Nonostante una forte presenza di siciliani infatti la nostra regione è l'unica che non stanzia fondi destinati ai suoi emigranti. E' un peccato, -conclude Dimartino- anche perché il Venezuela attraversa un momento difficile ma che supererà presto ancora una volta grazie alla presenza degli emigranti".
Salvatore Marziano
Fonte:
La Siciila On Line il 05-05-2004 - Categoria:
Cronaca