NOTO - Fino ad oggi il ruolo delle commissioni permanenti era stato ridotto alla facolta' di esprimere pareri obbligatori ma non vincolanti sugli atti ad essa sottoposti dall'amministrazione comunale. Ma qualcosa potrebbe cambiare nella capitale del barocco e cosi' la quarta commissione (quella per i beni culturali) statuto alla mano ha scoperto che a tal proposito quello comunale all'articolo 20 comma1, quando parla di proposte da sottoporre all'esame del consiglio comunale, prevede anche una volonta' propositiva mai ancora utilizzata.
E' nato cosi' un progetto ancora in itinere per cercare di uscire dai confini, seppur vasti, del territorio netino. Noto fa parte di un comprensorio del quale, per il suo enorme patrimonio monumentale, paesaggistico, archeologico, puo' essere capofila: e allora perche' non studiare un percorso comune che coinvolga Avola, Pachino, Rosolini, Portopalo e anche Palazzolo? La passata amministrazione negli ultimissimi anni, aveva iniziato a fare qualcosa in tal senso promovendo la partecipazione comune della zona Sud alla Bit di Milano.
«Oggi si potrebbe andare oltre - afferma il presidente della quarta commissione, Cetty Amenta - e, senza sostituirci agli operatori del settore, dare l'input per confezionare una sorta di pacchetto turistico, fondato su un percorso alla riscoperta dei gusti e delle tradizioni locali, capace di prendere i turisti per la gola e di affascinarli per la bellezza dei luoghi. Pensiamo ad una serie itinerante di sagre a tema da tenersi in aprile o in autunno, che si dispieghino in quattro giorni: mandorla, vino, ciliegino, pesce, prodotti agricoli e del mosto, sapori della nostra cucina. Qualsiasi cosa pu' andar bene in quanto le cosiddette sagre devono essere il trait d'union con i potenziali visitatori che stavolta verrebbero adescati oltre che dalle bellezze architettoniche e paesaggistiche cittadine anche dalla possibilita' di calarsi concretamente nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni per di piu' godendo di un'area molto piu' vasta e soprattutto diversificata».
L'idea e' stata lanciata e discussa positivamente proprio in questi giorni che hanno visto riunioni a piu' riprese della commissione ai beni culturali. «Sappiamo gia' che il termine sagra fara' storcere il naso a qualcuno ma essa rappresenta un momento di un discorso piu' ampio - spiega il presidente della commissione - a guidare i turisti in questa scoperta delle tradizioni culturali, dei gusti e dei sapori della nostra terra saranno persone (del luogo se ce ne sono, altrimenti si assumono giovani attori) che in modo brioso sappiano raccontare le nostre storie arricchendole di aneddoti, usanze dimenticate, proverbi e via dicendo.
Ciascun comune dovra' tracciare il proprio percorso per far conoscere e valorizzare le sue belleze». Il passo successivo, dunque, sara' il confronto con gli altri comuni. «E' chiaro che ci vorra' del tempo - puntualizza Cetty Amenta - ma pensiamo che valga la pena cominciare». I soggetti coinvolti al progetto saranno naturalmente la provincia, il Gal Eloro, l'Apit, le pro loco, le categorie produttive, le scuole, le associazioni presenti nei vari comuni. Una volta realizzato, il progetto dovra' essere presentato in modo puntuale e minuzioso in un depliant unico dei comuni partecipanti.
«A questo progetto a medio termine, si potrebbe affiancare quello relativo alla nostra citta' - aggiunge - che invece potrebbe cominciare a partire sin dal prossimo anno. Pensiamo a cosa accadrebbe se il discorso della sagra itinerante strutturato con le guide attori, con le escursioni, gli incontri musicali, teatrali che valorizzino la nostre radici di gente del Mediterraneo venisse calato nella nostra realtà! Il percorso dovrebbe iniziare dall'Agliastrello dove i cittadini stanno gia' dimostrando tanta voglia di fare. Si tratta soltanto di incanalarla meglio. E' su queste iniziative che bisogna lavorare se si vuole che la gente si senta attiva e coinvolta nello sviluppo turistico culturale della citta'!».
Fonte:
La Gazzetta del Sud On Line il 25-08-2002 - Categoria:
Attualità