PACHINO - Pietro Ferrara, recentemente nominato responsabile dell'area sud della Lilt, interviene sulle cure e sul conforto, principalmente umano, che deve essere fornito ai malati nella fase terminale della loro vita. «Per malato terminale - esordisce Ferrara - si intende una persona affetta da una condizione patologica incurabile, a queste persone i medici applicano delle terapie palliative. La fase terminale della malattie è in realtà la fase precedente alla morte, questo è quindi un momento molto delicato sia per il malato sia per le persone che lo circondano. Io sono dell'avviso che in questa fase così particolare e drammatica della vita la persona malata e i familiari, dovrebbero essere assistiti da una equipe specializzata che porti loro conforto». Ferrara propone un'equipe non solo medica ma, vuole mettere accanto al malato delle persone preparate sotto il punto di vista medico ma anche in grado di alleviare la solitudine e il senso di angoscia e di precarietà che spesso circonda la persona nell'ultima fase della sua vita. «L'equipe dovrebbe essere formata - continua il senatore - da medici, infermieri, volontari, psicologi, assistenti sociali e assistenti spirituali. Considerando il fatto che il malato trascorre l'ultima parte della sua vita a casa, sarebbe giusto fornirgli tutta l'assistenza necessaria al fine di poter alleviare il suo dolore, sia esso fisico o psicologico e, per curare questo dolore spesso, più dei farmaci, fanno effetto le cure amorevoli della persone care al malato. L'equipe dovrebbe riuscire a portare un sostegno, considerando il malato non come un essere marginale ma come una persona bisognevole di cure e di affetto. Solo questo affetto potrà condurre il malato verso la "buona morte"».
Silvestra Sorbera
Fonte: LaSicilia.it il 03-09-2006 - Categoria: Cronaca