PACHINO - Si è chiusa con una sessione straordinaria informale l'attività del consiglio comunale pachinese del 2004. Ad essere affrontato dai consiglieri e dal pubblico intervenuto numeroso è stata la problematica sulla questione dell'istallazione delle antenne ripetitrici di telefonia mobile all'interno del centro abitato. Il comitato spontaneo contro l'istallazione delle antenne infatti ha voluto discutere con le istituzioni comunali la possibilità di regolamentarne l'istallazione. Per tale motivo il comitato presieduto dall'ex onorevole Gioacchino La Corte, ha presentato alle forze politiche una bozza di regolamento redatto dall'ingegnere Giovanni Calleri e che presto potrebbe essere fatto proprio dall'amministrazione comunale ed adottato in consiglio dalle forze politiche.
L'impegno dell'amministrazione, scaturito anche dai numerosi incontri che hanno preceduto la riunione informale del civico consesso, è stato proprio l'adozione in tempi brevi di un regolamento che potesse porre fine all'istallazione dei ripetitori all'interno del centro abitato. Durante le settimane scorse sono state numerose le proteste e le petizioni avanzate dal comitato contro i tentativi di alcune aziende telefoniche che avevano avviato i lavori di montaggio prima in via Garibaldi, poi in via Torino ed ancora in via Toscana.
Nonostante la disponibilità espressa dal sindaco che si è sempre mostrato favorevole all'adozione di uno strumento normativo comunale che potesse mettere un freno al montaggio delle antenne, non sono mancate però delle voci dissenzienti. In particolare la dirigente dell'ufficio tecnico, carte alla mano, ha reso noto come l'orientamento giurisprudenziale del Tar di Catania sia di diverso avviso. In effetti non si ha chiarezza in merito, e molto si discute sulla forza e sulla conseguente efficacia di un regolamento in materia adottato dai comuni. Nei giorni scorsi il senatore Pietro Ferrara aveva chiarito che era certamente opportuno che fosse la regione ad adottare un regolamento in materia e che ai comuni venisse lasciato solo il controllo sulle modalità di attuazione. Ad essere necessaria inoltre è anche l'individuazione dei siti fuori dal perimetro abitativo, da proporre ai gestori di telefonia che avanzano richiesta per il montaggio di antenne. A tal proposito il comitato propone l'istituzione di un comitato tecnico di valutazione e l'esame su base triennale delle concessioni. Pare inoltre che il sindaco abbia richiesto alle autorità competenti un monitoraggio dello stato di inquinamento elettromagnetico all'interno dell'abitato. Si presume comunque che Pachino non dovrebbe raggiungere soglie molto alte. La presenza di ripetitori infatti non è molto alta e numerose sono le così dette zone d'ombra cioè quelle in cui il segnale non è presente o è presente in maniera insufficiente.
Dei quattro operatori di telefonia, in termini di copertura per i territori di Pachino e Marzamemi, Vodafone ha tre impianti di cui uno in pieno centro abitato. Due ripetitori sono invece gestiti dalla Tim di cui uno sempre in pieno centro abitato. Tale azienda di telefonia ha inoltre ingaggiato e vinto sia al Tar che al Cga un contenzioso con la casa municipale per l'istallazione di una terza antenna in via Garibaldi. Un solo ripetitore è di Wind che però ha anche un'istallazione provvisoria nei pressi di Marzamemi (entrambi fuori dal centro abitato).
Nessun ripetitore invece per l'H3G i cui due impianti di via Torino e di via Toscana sono stati bloccati a seguito delle proteste dei cittadini. Tale numero di ripetitori, stando alle statistiche percentuali di ciascun operatore nel rapporto con il territorio urbano risulterebbe sottodimensionato e insufficiente per una idonea copertura del territorio.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 04-01-2005 - Categoria: Cronaca