PACHINO - Pachino alle urne oggi e nella mattinata di domani per ridare un sindaco alla città che da dicembre è gestita dal commissario Carlo Turricciano. Il precedente primo cittadino, Sebastiano Barone eletto con l'appoggio del centrodestra e dalla lista civica Rinascita di Pachino, è stato sfiduciato nel novembre dello scorso anno dopo un'esperienza amministrativa tormentata e connotata dalla forte instabilità. A concorrere per aggiudicarsi la poltrona di sindaco per il prossimo quinquennio sono quattro candidati: Paolo Bonaiuto a capo di una coalizione civica ritenuta vicina al centrodestra ma che nelle ultime settimane, a seguito delle dichiarazioni dello stesso candidato, si è molto avvicinata al centrosinistra; Giuseppe Campisi, a capo di una coalizione di centrosinistra costituita da Rinascita di Pachino, Lista Campisi, Sdi, Verdi e Margherita; Angelo Maione, sostenuto dai partiti della Casa delle Libertà e dalle liste civiche Forza Agricoltori e Centro idee per Pachino; Corrado Ruscica, candidato a sindaco della coalizione di sinistra formata da Ds, Comunisti italiani, Rifondazione comunista e la lista civica Per il Partito Democratico.
Nonostante una lunghissima fase preliminare, la campagna elettorale che si è chiusa venerdì con gli ultimi appelli al voto, non ha vissuto particolari momenti di frizione tra le coalizioni. Solo venerdì sera è stato dato fuoco alle polveri con appelli particolarmente intensi da parte dei quattro candidati. Ruscica ha parlato di una città umiliata dalla passata amministrazione che ha delle responsabilità precise ed ha chiesto il voto dichiarando di voler amministrare sulla base del modello del sindaco di Gela Crocetta. Campisi ha evidenziato le lacune delle coalizioni avversarie ritenendole prive di progettualità a breve, medio e lungo periodo. Maione ha scelto la rivendicazione territoriale quale cavallo di battaglia per chiudere la campagna elettorale. Infine Bonaiuto ha invitato a diffidare di chi, sotto mentite spoglie, ha avuto ruoli precisi nella vecchia amministrazione e vorrebbe mettere piede nella nuova. Il candidato civico ha inoltre puntato il dito sulla viabilità, l'illuminazione pubblica e la disorganizzazione, veri simboli di disamministrazione della città.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 11-06-2006 - Categoria:
Politica