Ecco le novità della bioarchitettura. I consigli di un architetto astigiano raccolti in un libro


Il momento dell’acquisto di una casa è per tutti, ed in particolare per le giovani coppie, un passo importante. Di qui la necessità di scegliere in modo consapevole la futura abitazione con un occhio di riguardo alle nuove tipologie costruttive che hanno l’obiettivo di migliorare la vivibilità degli ambienti e ridurre gli sprechi energetici.

Proprio di edilizia sostenibile tratta il libro «Architettura bioclimatica» recentemente pubblicato dal giovane architetto astigiano, Ivan Schiavetto, un «vademecum» utile non solo per progettisti e costruttori, ma anche per cittadini e acquirenti. Il volume s’ispira alla filosofia dell’Associazione nazionale di architettura bioecologica (Anab).

«Il nostro scopo - spiega Schiavetto - è di suggerire scelte più attente e appropriate nelle nuove edificazioni e nelle ristrutturazioni sia come uso di materiali naturali che suggerendo misure di risparmio energetico e idrico». Aggiunge l’architetto: «Rispetto a una costruzione tradizionale, quella biologica richiede un investimento iniziale un po’ più alto, ripagato però da una notevole riduzione dei costi di gestione. Per non parlare degli effetti benefici sulla salute».

Importante innanzitutto l’individuazione del terreno dove si costruisce e l’orientamento della casa in base alle ore solari di una determinata zona. Secondo la bioarchitettura, le abitazioni devono essere rivolte sempre a sud; solo la zona notte può guardare verso nord. I materiali di costruzione poi, devono essere rigorosamente naturali: dal legno alla pietra, dal cotto all’intonaco di calce.

Altro consiglio: bisogna usare sistemi naturali per sfruttare il calore del sole (pareti di accumulo, serre con vetri, pannelli solari) e adattarli alle esigenze di ogni stagione anche ricorrendo ad adeguate schermature. Ad esempio, l’uso di alberi a foglie caduche che d’estate, proteggono le case dal caldo e d’inverno, permettono ai raggi solari di riscaldare l’ambiente.