PACHINO - Torna a far parlare di sé il comitato dei serricoltori con i suoi due rappresentanti Giorgio Morana ed Aldo Beninato che rilanciano con forza la tematica dell'Igp pomodoro di Pachino. "Gli agricoltori pachinesi, -dicono- non hanno dimenticato l'emergenza agricoltura di qualche settimana fa, e sono ben consapevoli che i momenti bui possono ancora avverarsi. La questione nodale non è ancora stata risolta. Allo stato dei fatti il consorzio di tutela Igp non funziona, né la maggior parte degli agricoltori conosce il disciplinare. Nel momento dell'emergenza il sindaco aveva dato la sua disponibilità non solo per fronteggiare la crisi in corso ma anche per un rilancio dell'agricoltura. Di fatto non abbiamo visto nulla. Abbiamo appreso dai giornali che è stato realizzato un nuovo imballaggio per il confezionamento unico del ciliegino in modo da renderlo visibile e riconoscibile a tutti, ed è stato presentato in pompa magna a Brescia ed a Torino. Bisogna però rendere noto che ancora in commercio non è stata posta in vendita una sola confezione di quel pomodorino. Avevamo ricevuto garanzie per la partecipazione di alcuni nostri rappresentanti alle riunioni operative per il lancio del marchio. Non siamo stati invitati al alcun incontro.
I fatti dicono, -continuano Aldo Beninato e Giorgio Morana del comitato dei serricoltori- che la situazione è immutata. Tutti hanno dimenticato la crisi dell'agricoltura, galvanizzati dai mercati dove i prezzi al momento sono altissimi. Ma la crisi non è svanita nel nulla. I prezzi sono alti perché al momento c'è poca produzione. Il freddo dei giorni scorsi con la temperatura che è scesa sotto lo zero ha prodotto una riduzione di almeno il 40%. I ritardi di maturazione sono notevoli. Il calo della produzione inoltre è dovuto anche alle muffe. I pomodori, -aggiunge Aldo Beninato- sono delle piante tropicali che hanno bisogno di molto sole. Il clima di questo periodo dunque non è certo favorevole perché il calore accumulato di giorno non è sufficiente. Inoltre molte piantine di melone ed anguria che erano state impiantate sono state colpite dal gelo e molti agricoltori hanno dovuto affrontare un doppio costo per reimpiantare. Dunque non è tutto oro quello che luce ed il momento positivo del mercato non deve fare dimenticare il vero problema". Intanto la pioggia ed il vento dei giorni scorsi hanno prodotto diversi danni soprattutto nei tunnel che sono stati scoperchiati a causa della terra inzuppata che non ha trattenuto la plastica. "Una quantificazione precisa dei danni non può essere fatta, -ha affermato Nino Iacono, assessore all'agricoltura- perché i danni variano da zona a zona».
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 12-02-2005 - Categoria: Economia