PACHINO - Non ha tregua il continuo tourbillon di assessori al comune. La giunta Barone si avvia inesorabilmente al cinquantesimo cambio amministrativo. Le dimissioni di Mandalà, che ha lasciato la carica amministrativa martedì sera al termine di una giornata di tensione al palazzo di città, ieri sono arrivate sul tavolo del sindaco Sebastiano Barone. "Non posso che prenderne atto, -ha affermato il primo cittadino- ed attendo di avere un colloquio con l'interessato per conoscere i motivi della decisione. Secondo le informazioni in mio possesso il problema non è di carattere politico e dunque non è collegato al venir meno del sostegno del consigliere di riferimento". Il giovane assessore aveva nei giorni scorsi annunciato la volontà di gettare la spugna e lunedì si era recato nell'ufficio del sindaco per rimettere il mandato. "Avevamo parlato, -ha affermato Barone- e credevo di averlo convinto a rimanere in carica. Gli avevo prospettato infatti la mia idea di dimezzare le indennità in modo da ricavare una risorsa in più nell'asfittico bilancio comunale. Una proposta che era stata ben accolta da lui che si era detto favorevole e questa soluzione era un punto a favore per farlo recedere dal suo intendimento di lasciare la carica". Le dimissioni di Mandalà dunque sembrano strettamente legate alle esigue risorse di bilancio ed alla proposta di ridurre le indennità di carica la cui decisione non è stata ancora presa. Barone infatti ieri ha dichiarato: "Ne abbiamo discusso ma non siamo ancora arrivati ad una soluzione certa.
I pareri dei partiti sono contrastanti. Tecnicamente inoltre dobbiamo ancora capire come poter creare una voce di bilancio con il frutto di questo possibile introito". In realtà, nonostante il sindaco affermi che l'ipotesi è ancora in discussione, pare che la soluzione sia stata scartata e che i rappresentanti dei partiti non siano sostanzialmente d'accordo all'ipotesi del dimezzamento degli emolumenti. Va appurato ora quali saranno i risvolti delle dimissioni di Mandalà. La soluzione indolore per il partito di Fini sarebbe quella di dare seguito all'accordo sottoscritto dai componenti di An che prevedeva per settembre una rotazione delle cariche amministrative. Una scadenza che a questo punto potrebbe essere anticipata di qualche mese e che porterebbe alla carica amministrativa un altro componente della corrente giovanile del partito di Fini. Ma il posto lasciato libero potrebbe comportare le avance del consigliere Spatola che, dopo aver dato appoggio incondizionato all'amministrazione Barone, ora potrebbe chiedere visibilità in giunta ed esprimere così un nome per ricoprire la carica vacante. Tale soluzione però potrebbe incontrare il niet interno di Midolo. Intanto continua a tenere banco la questione dei manifesti che mettono a nudo le spese della casa municipale. A tal proposito è intervenuto il segretario dei Ds Borgh che ha affermato: "Il sindaco parla di illegalità nel rendere note le indennità degli amministratori. Bisogna ricordare che esiste una norma dello Stato che impone la pubblicità dei redditi degli amministratori pubblici. A questo punto chiedo che vengano rese pubbliche le dichiarazioni dei redditi dal 2001 a oggi di tutti i rappresentanti popolari di Pachino, dai consiglieri agli assessori, per finire, ovviamente, al sindaco. Vediamo un po' se durante il loro mandato le loro tasche sono rimaste più vuote o più piene. E' un nostro legittimo interesse, e non è da escludere una richiesta ufficiale. Ma, poiché voglio credere alla buona fede di chi ci governa, sono convinto che tutti gli interessati spontaneamente pubblicheranno le loro entrate".
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 26-05-2005 - Categoria:
Politica