Una mozione per le rotatorie

Una mozione per le rotatorie PACHINO - Una mozione d'ordine del consiglio comunale di Pachino nei confronti del consesso provinciale al fine di reiterare la richiesta di approvare le rotatorie sulle arterie pachinesi negate solo qualche giorno fa. È l'iniziativa che sarà adottata dal consiglio comunale pachinese, chiamato a pronunciarsi anche sulla possibilità, proposta dal consigliere Salvatore Blundo, di indire un referendum popolare finalizzato ad aderire alla provincia di Ragusa, rivendicando l'autonomia dalla provincia aretusea. Un'ipotesi, quella del referendum, lanciata da Blundo che ha anche sottolineato come l'autosospensione dal Pdl abbia avuto solo come pretesto la bocciatura delle rotatorie, ma nasconde una situazione di disagio più profonda. Per il consigliere di Rinascita infatti, la soluzione dei problemi della città non viene affatto agevolata dall'appartenenza ad un partito dove scontri interni e clandestini finiscono per penalizzare l'azione politica. Meglio dunque svincolarsi e riacquistare la propria autonomia. Mentre il presidente della provincia Nicola Bono, sollecitato sulla questione rotatorie ha dichiarato di non voler intervenire sull'argomento, l'idea del referendum separatista è stata avallata anche da Michelangelo Blandizzi, ex vicesindaco del comune di Pachino ed esperto alla sicurezza, che ha affermato: «Personalmente ho sempre preferito avere rapporti non la provincia iblea piuttosto che con quella aretusea.

Per questo ho subito condiviso l'adesione al distretto turistico ragusano. Lì sono più organizzati e le risposte ai cittadini sono concrete». In ordine alle rotatorie bocciate dal consiglio provinciale, Blandizzi ha poi affermato: «Non condivido affatto quanto dichiarato dal capogruppo del pdl Paolo Amato secondo cui gli emendamenti dovevano essere concordati e programmati. Opere pubbliche di una certa importanza, dove gli incidenti si verificano quotidianamente e ci sono stati numerosi decessi, non possono essere subordinate ad accordi politici, equilibri e manovrine varie. Non vorrei che dietro tutto ciò ci fossero delle vendette personali di bassa lega o incomprensioni politiche». A chiedere un ritorno al dialogo è l'ex assessore provinciale Giuseppina Ignaccolo che ha affermato: «Da sempre sono stata fautrice del dialogo istituzionale e mi sono occupata personalmente, in più occasioni di svolgere opere di mediazione e pungolo. Credo che il dialogo, mai come in questo caso sia necessario per rivedere le posizioni del consiglio provinciale».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 03-07-2010 - Categoria: Politica

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