PACHINO - Nuovi atti vandalici a Pachino. Questa volta a farne le spese è stata piazza Vincenzo Starrabba, detta comunemente Piazza Colonna per una caratteristica stele in pietra arenaria ripescata diversi decenni fa nelle acque al largo di Pachino e posta al centro della piazza. Sulla parete prospiciente, ove è posta una lapide con lo stemma della città ed una iscrizione in onore del fondatore di Pachino, è stata disegnata con uno spray nero la forma della Sicilia con all'interno la scritta "La Sicilia è tornata". La scritta con ogni probabilità si riferisce al fatto che su quella parete un tempo regnava un enorme ed antico bassorilievo rappresentante la Trinacria e che venne fatto rimuovere.
(Sa. Mar.)
Fonte:
LaSicilia.it il 10-12-2003 - Categoria:
Cronaca
Piazza,mercato,primo cimitero.Anime Sante
Cimitero, piazza del mercato, piazza colonna, ora piazza Starabba.
La costruzione della chiesa madre, che fù terminata qualche anno prima del nuovo secolo, e comunque negli anni 90 del 1700, definì uno spazio unico antistante la parte ad ovest della chiesa Madre di Pachino. Lì fu costruito il primo cimitero. Anime Sante. La evoluzione fisico-urbanistica della costituenda città e l'obbligo di tumulare i morti fuori dai centri urbani determinò il suo repentino abbandono. Negli anni successivi, questo spazio, fù destinato a mercato centrale. E' ancora visibile- in una foto-cartolina molto conosciuta- la copertura in ferro e i pilastrini in ghisa dell'allora mercato. Dove, vi erano dei banchi di uguale fattura. Che erano i carri dei mercanti da dove vendevano gli alimenti ai clienti. Passati gli anni, la struttura in ghisa fù demolita. E per qualche tempo era rimasta indefinita e scoperta. Pur continuando a ospitare i banchi che si erano dotati di tettucci autonomi. Non sò per quale motivo fù demolita questa struttura in ghisa. Ma comunque non è difficile indovinare per quale inrefrenabile "ignoranza"(in senso del nuovo) epocale che ha indotto a demolire anche questa struttura. Sappiamo, per memoria personale, che negli anni "70" furono effettuati dei lavori: ai bagni pubblici comunali. E furono fatti dei lavori per la costruzione di una "Fontana" con vasca e pesci. La sistemazione di tutta la piazzetta a zona ricreativa. Nella stessa piazzetta, era, ed è istallata, forse, l'unica fontana di acqua rimasta nel centro storico. Nella parete uniforme e disponibile, nel lato sud, della piazzetta. A confine con i fabbricati privati. Il Prof. Alfio Scuderi, Assessore al Turismo dell'epoca, fece realizzare questo bellissimo lavoro murale. Che illustrava la geomorfologia della Sicilia in scala ridotta. Per la realizzazione del lavori della vasca con zampilli, gli scavi, misero alla luce l'esistenza di un ossario e la individuazione esatta del Cimitero delle Anime Sante di Pachino. Gli scheletri estratti venivano collocati in bidoni, di ferro, da 200 litri, in uso alle maestranze locali. Successivamente per mancanza di acqua, la primordiale Fontana è stata trasformata in aiola. Con il riempimento dei bordi della vasca. Dove al centro fù collocata una colonna in granito. Ritrovata al largo di Marzamemi dal Captain. La quale colonna era stata per molti anni depositata presso la banchina del molo del Porto turistico della fossa di Marzamemi. Questo avveniva nei primi anni 80. La icona della Sicilia era rimasta invariata. E di tanto in tanto veniva anche rinfrescata. Successivamente fù quasi abbandonata nella manutenzione ordinaria e tenuta in pessimo stato. Fino all'avvento di un nostro concittadino a diventare Assessore Provinciale ai beni Culturali e al Turismo. Il quale, inopinatamente e, forse, non valutando adeguatamente gli opportuni suggerimenti che gli erano stati dati: di non toccare assolutamente quella icona della Sicilia. Non ci fù verso. Ritenni,allora, la questione non supportata di nessun vantaggio oggettivo. Anzi ne vedevo tutti i lati negativi. Indicai, anche al nostro concittadino, e mi premurai a preventivargli alcune possibili alternative do localizzazione per il nuovo intervento. Individuando qualche parete all'ingresso del paese. Per dare mostra di questo lavoro in cotto imprunetino del maestro Caruso. Non ci fù verso di fargli cambiare idea. Ed ecco oggi qual'è il risultato. La gente vuole la Sicilia al suo posto. Io credo che la Sicilia vada ricollocata e ricostruita al suo posto da qualche abile artista. Credo che l'amministrazione ed il Sindaco, che fra l'altro ha controfirmato un accordo di rivalutare la figura dei "Concorsi", possa valutare la opportuna necessità di realizzare un progetto per smantellare e ricollocare l'opera del Marestro Caruso. E di ricostruire la Sicilia come era al suo posto.
Tuttavia, al di là di questa ricostruzione ed ipotesi di intervento: ritengo che quella scritta, in nero, rappresenta ben altra cosa.
Dall'alto della colonna di Piazza Starrabba.Cordiali Saluti. Spiros