Si compiono oggi tre anni dalla scomparsa di Corrado Arangio, nostro corrispondente storico da Pachino e studioso del suo territorio. Osservatore istintivo e passionale quanto rigoroso e puntuale cronista, Corrado impersonò la memoria storica dell'intero comprensorio pachinese. Lo testimoniano le sue pubblicazioni, al di fuori e al di là del giornale. Il suo primo libro fu dedicato al compositore pachinese Saverio Ciavola, il cui nome diede il titolo al libro di Arangio. Ciavola, cugino di Vitaliano Brancati, morì a soli 27 anni, per un tragico incidente, mentre in tram, a Roma, si recava da un editore. Seguì «Marzamemi, marina di Pachino», nel quale Corrado ricostruiva la storia del piccolo borgo marinaro e la sua vita socio-economica.
Poi «Le ingiurie di Pachino», un lavoro dedicato alle tradizioni popolari del luogo, in particolare ai soprannomi («le ingiurie» appunto) con i quali si soleva individuare le persone meglio che per nome e cognome. La moglie Dora ha poi curato la pubblicazione postuma di «La chiesa Madre di Pachino». Al di là delle sue opere è tuttavia il grande cuore di Corrado che rimane nei nostri cuori e nella nostra memoria.
Salvatore Maiorca
Fonte:
LaSicilia.it il 02-08-2005 - Categoria:
Cronaca