Uniti nella crisi del settore ittico

Uniti nella crisi del settore ittico PORTOPALO - Marinerie e sindaci insieme nell'azione di protesta per la crisi del settore ittico. L'iniziativa parte da Sciacca e coinvolge le marinerie di Porto Empedocle, Licata, Gela, Scoglitti, Pozzallo, Portopalo di Capo Passero, Siracusa, Lampedusa, Catania, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, Porticello, Termini Imerese, Terrasini. Con il coinvolgimento delle istituzioni locali si punta a rafforzare le azioni di protesta intraprese. Nei prossimi giorni i sindaci dei comuni marinari interessati si incontreranno con i rappresentanti delle marinerie per decidere le azioni da attuare. Probabile un incontro con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, con il sottosegretario alla Pesca oltre all'eventualità di manifestazioni per evidenziare le necessità di un settore in grosse difficoltà. La profonda crisi della pesca siciliana è dovuta principalmente all'aumento del costo del gasolio.

Dieci anni addietro il carburante costava 330 lire al litro (poco più di 20 centesimi), nello scorso mese di marzo aveva toccato i 60 centesimi al litri. Oggi è a quota 80 centesimi. L'incidenza dei costi per il gasolio è del 60%. A questo si aggiungono difficoltà croniche per la commercializzazione del pescato, i prezzi più bassi rispetto al resto del territorio nazionale. Tra gli interventi suggeriti direttamente dai rappresentanti del settore l'applicazione alla pesca del regime speciale dell'Iva adottato per il settore agricolo, la sospensione dell'applicazione degli studi di settore alla pesca, l'estensione del limite di pesca e la previsione di ammortizzatori sociali per i pescatori.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 21-05-2008 - Categoria: Cronaca

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