PACHINO - È arrivato il maltempo a mettere definitivamente la parola fine alla vendemmia giunta ormai agli ultimi scampoli. Tra gli agricoltori e tra i produttori di uva le precipitazioni metereologiche di inizio autunno erano attese per cui nella stragrande maggioranza dei casi gli agricoltori si sono affrettati a completare la raccolta dell'uva.
Contrariamente ai dati relativi alla raccolta 2007 nel sud, dati che evidenziano un calo nella produzione e qualità non eccezionali, le uve raccolte a Pachino si sono rivelate buone per quantità e di ottima qualità con un alto grado zuccherino. Nonostante le diverse giornate di scirocco, la muffa non ha colpito i vigneti pachinesi e gli acini sono rimasti integri e succosi. Anche i grappoli sono stati piuttosto compatti e dunque la produzione per qualità e quantità di è rivelata ottimale.
In leggero aumento rispetto agli ultimi anni anche i commercianti venuti da altre regioni per acquistare direttamente l'uva prima che essa potesse essere trasformata in mosto. Nella maggior parte dei casi però il prezioso e dolcissimo liquido ricavato dalla spremitura delle uve nei palmenti è rimasto nelle cantine locali per dar vita a vini di ottima qualità. Rispetto all'anno scorso in leggerissimo aumento anche i prezzi dell'uva che sono andato sui 45 centesimi di euro al chilogrammo. "Si tratta di un prezzo appena sufficiente per permettere di affrontare le spese ed avere un minimo di guadagno, -ha affermato un produttore locale che ha anche creato un marchio di vino e che dunque imbottiglia e vende all'ingrosso ed al dettaglio. Il prezzo non consente grandi guadagni o comunque la realizzazione di somme che ripaghino degli sforzi compiuti, ma almeno non si sono ripetuti i problemi degli anni scorsi dove l'uva rischiava di rimanere invenduta e non raccolta dalle viti". Il settore dunque respira, ed anche l'andamento della raccolta è stato tale da non destare grosse apprensioni da parte degli agricoltori. Fatta eccezione infatti per alcuni giorni in cui l'afa e la percentuale di umidità erano piuttosto alte da far temere per la peronospora, ossia le muffe che attaccano gli acini mandando a male i grappoli, l'intero periodo che va da fine agosto a fine settembre si è rivelato confacente alle esigenze del prodotto. Non si sono verificati neanche i normali acquazzoni di fine estate che spesso fanno temere per il raccolto costringendo gli agricoltori ad affrettare i tempi o a rinviare le giornate previste di vendemmia. La pioggia infatti è arrivata quando ormai quasi tutti i vigneti erano spogli di grappoli. Nei palmenti però l'attività freme. I primi giorni di avvio della fermentazione sono infatti piuttosto delicati per il mosto. Nella maggior parte dei casi tutto sembra pronto per far sì che a novembre sia spillato il nuovo vino pronto per contribuire ad incrementare i successi che i vini pachinesi hanno riscosso nelle annate passate.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 26-09-2007 - Categoria:
Economia