PACHINO - Un valzer di equivoci e tante incertezze sarebbero alla base della crisi politiche che sta tenendo banco a palazzo di città. Dopo la presentazione del documento “anti-Blandizzi” da parte di Sdi e Rinascita di Pachino, si attendevano elementi di chiarezza dall'incontro tra i maggiori esponenti del movimento civico ed il primo cittadino. Nessun chiarimento è però sortito, anzi agli equivoci se ne sono aggiunti degli altri, non si capisce se casuali o cercati. Da quanto è trapelato, pare che il sindaco abbia interpretato la critica relativa all'immobilismo dell'Ufficio tecnico avanzata da Sdi, Rinascita e Ds, piuttosto che come un attacco all'assessore che ne detiene le deleghe, come un attacco alle proprie decisioni, a quelle decisioni cioè che hanno determinato all'inizio dell'amministrazione una nuova guida per gli uffici distaccati a Tre Colli con un professionista di fiducia assunto con il preciso obiettivo di riassettare l'intero settore. Gli equivoci sarebbero poi continuati con la vicenda relativa all'ufficio entrate e con il riassetto dirigenziale. Rinascita infatti difende a spada tratta il funzionario destituito dall'incarico, mentre il primo cittadino non sarebbe disponibile a fare marcia indietro dopo la decisione presa di sostituire il dirigente.
Da quanto si apprende negli ambienti politici comunque pare che un certo ostruzionismo sia stato intrapreso anche dal personale dell'ufficio di via Tasca, rimasto non entusiasta circa la decisione del giro di vite adottato. Tutto ciò avrebbe fatto traboccare il vaso e fatto giungere ai ferri corti il movimento che fa capo a Salvatore Blundo con il sindaco Campisi e da qualche tempo si avrebbe qualche “difficoltà di dialogo”. Conseguenza inesorabile di tutto ciò è stata la paralisi dell'attività amministrativa. Venerdì sera infatti il tavolo delle trattative che avrebbe dovuto sancire da parte della coalizione l'approvazione dal punto di vista politico dell'assegnazione alla Monte Paschi dell'incarico di riscossione coattiva dei ruoli idrici relativi agli anni '95-'97 è saltata per motivi definiti da molti “ostruzionistici”.
Al fine di evidenziare le contraddizioni della crisi politica l'opposizione ha chiesto al presidente del consiglio l'indizione di un consiglio comunale urgente per chiedere spiegazioni circa i motivi di una crisi che non si è affatto risolta dopo il rimpasto pre-natalizio. Le firme dei consiglieri di minoranza sul documento però non sono nove, ma solamente cinque.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 18-02-2007 - Categoria:
Politica